Opere d’arte da 60milioni di euro finalmente a casa grazie al lavoro dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale. Arrivano a Roma 600 opere rimpatriate dagli Stati Uniti d’America.
Si tratta di oggetti da antiquariato, beni archivistici, numismatici ed archeologici datati dal IX secolo a.C. al II secolo d.C.
Li avevano trafugati negli scavi clandestini del Centro-Sud d’Italia e in chiese, musei e collezioni private. In sinergia lavorativa con diverse procure nazionali, il materiale è stato prima repertato grazie all’ausilio del York District Attorney’s Office e dell’Homeland Security Investigations statunitense, per poi essere trasferito nel nostro Paese.
Annoverati nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, che censisce oltre 7 milioni di oggetti rubati, di cui 1.315.00 da recuperare, con uno strumento che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, sono stati recuperati 105.474 mila beni d’arte dal valore stimato di oltre 264 milioni di euro, in cui rientrano anche le opere italiane.
“Riportare in Italia questi beni permetterà anche di sanare tante ferite che si sono aperte negli anni nei territori dove sono stati trafugati, privando le comunità di pezzi importanti della loro identità”, ha sottolineato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
La cerimonia sottolinea dunque la cooperazione internazionale con gli Stati Uniti d’America e presenta ufficialmente un grande calderone bronzeo di epoca orientalizzante con teste di grifo, lastre etrusche dipinte, ceramica figurata di produzione ateniese, una corona in oro, coppe cesellate in argento, una statua in bronzo di principe ellenistico, un mosaico romano e tante altre che nei prossimi giorni saranno esposti alla vista degli studenti di alcuni istituti scolastici.
“L’operazione “Symes”, riconducibile alla figura di Robin Symes, noto trafficante internazionale di reperti antichi, ha ricostruito la mappa del traffico clandestino, inserendosi dal 2001, nell’accordo bilaterale Usa con l’Italia, per combattere il traffico di antichità.