Palermo, 19 luglio 1992, via Mariano D ‘Amelio, ore 16.58, dopo 57 giorni dall’attentato di Giovanni Falcone, avvenuto il 23 maggio, perde la vita con le stesse modalità il giudice Paolo Borsellino, insieme agli uomini della sua scorta, rispettivamente; Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emauela Loi (prima donna a far parte di una scorta e prima donna della polizia di Stato a cadere in servizio).
Tra gli angeli di Borsellino, sei in totale, si salvò solo l’agente Antonio Vullo, rimasto in auto per fare manovra. Sono passati trent’anni da quel luglio del ’92, sei lustri esatti, tra segreti di Stato e tante incongruenze, una su tutte, la famosa “agenda rossa” mai ritrovata che Borsellino portava sempre con se. Dopo tanti anni quello che conta, è l’esempio ed il sacrificio di questo grande servitore dello Stato e della magistratura, le sue e le “loro” idee cammino ancora sulle nostre gambe.
