Migliaia in corteo per il centro di Roma. Nella giornata di ieri la capitale è stata sede della prima manifestazione per i diritti delle giovani persone trans.
“Abbiamo diritto a studiare con la nostra identità”, “Giù le mani dalla carriera alias”, gridavano i giovani studenti, rivendicando il diritto allo studio. L’associazione Gender X ha promosso la prima marcia sulle note di ‘Another brick in The wall’, spingendosi fino a Piazza della Madonna di Loreto.
In corteo anche una lunga bandiera di 50 metri con i colori delle persone transgender: azzurro, rosa e bianco. L’invito è di superare le “barriere delle discriminazioni”, con la possibilità di usare il proprio nome di elezione nelle scuole e nelle università. Un episodio di cronaca ha dato la forza a tutti i manifestanti per protestare: il suicidio della professoressa trans Cloe Bianco, morta la scorsa estate a causa delle pressioni per continue discriminazioni.
“Le nostre vite contano” – ribadivano i giovani studenti – A noi ragazzi trans ci state ammazzando”. I racconti di episodi di bullismo subiti, accompagnano la manifestazione, mentre la psicologa e coordinatrice di Gender X, Cristina Leo, supporta le loro testimonianze. “Un liceo romano diceva di aver adottato la carriera alias, ma quando un ragazzo e andato lì per richiederla gli hanno detto che era contro la legge. Basta, siamo stanchi di prese in giro: vogliamo una norma ministeriale, l’autorizzazione del ministero”, ha detto Gioele Lavalle, fondatore e coordinatore di Gender X. “Hanno paura di noi ma siamo noi a subire la violenza dei professori, delle istituzioni. Viviamo nella costante paura di essere aggrediti”.
La lunga marcia si è conclusa sulla scalinata del Campidoglio, con lo srotolamento lungo essa, della bandiera, ed un flash mob di tutti gli attivisti. Presente all’iniziativa anche Coordinatrice dell’Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale Marilena Grassadonia.