Alla Farnesina vertice su sviluppo e migrazioni e summit con i leader stranieri. Giorgia Meloni si è riunita con 16 tra capi di Stato e di governo per tracciare nuovi percorsi geopolitici. Fari puntati sull’Africa nella Conferenza Internazionale su sviluppo e migrazioni. “Questa iniziativa, che io spero possa essere la prima di molte altre, è unica nel suo genere e in essa credo fortemente”, ha dichiarato Meloni in presenza dei leader di quasi tutti gli Stati della sponda sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, oltre ad alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa.
Lo ha definito “processo di Roma per affrontare le cause profonde dei flussi irregolari e per sconfiggere l’attività criminale dei trafficanti di esseri umani”. Per questo mira ad un partenariato lungo e paritario, affinchè ci sia dialogo con i trafficanti.
“Prima ancora degli Stati, tutto questo riguarda le persone, perché al centro dei flussi migratori ci sono soprattutto loro, le persone: vite, speranze, paure, sofferenze. E queste persone sono usate, sfruttate da organizzazioni criminali che seguono solamente la logica del profitto ed è nostro dovere occuparci anche del loro destino. Ecco perché io penso che dobbiamo iniziare insieme un percorso di dialogo che però deve portarci a centrare obiettivi concreti”.
Della stessa linea di pensiero è il Ministro degli Esteri Tajani: “Il Mediterraneo non sia un cimitero ma un mare di pace”.
I lavori della Conferenza mirano a tracciare politiche di sviluppo pertinenti per la lotta alla povertà. La sicurezza di persone e luoghi sarà dunque, il punto di partenza per affrontare concretamente, problemi comuni quali i cambiamenti climatici, povertà ed esclusione.


