Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, ieri a New York ha parlato del cambiamento climatico che, negli ultimi giorni, è stato sotto gli occhi di tutti.
Guterres ha descritto il caldo inteso dell’emisfero settentrionale come “una crudele estate” che mostra come il pianeta Terra sia passato da un’epoca di riscaldamento ad “un’era di ebollizione globale” affermando che, per il futuro, la situazione potrà solo essere ancora più drammatica.
Sorpreso solo dalla velocità del cambiamento climatico e non dalle cause che sono tutte da attribuire all’uomo, il segretario generale delle Nazioni Unite ha affermato: “Le conseguenze sono evidenti e tragiche: bambini travolti dalle piogge monsoniche, famiglie in fuga dalle fiamme, lavoratori svenuti per il caldo torrido”.
Un appello accorato affinché si possa finalmente imboccare la strada per un cambiamento radicale e urgente che coinvolga anche il settore dei combustibili fossili che hanno reso l’aria irrespirabile.
In prossimità del “Climate Ambition Summit” che si terrà a settembre a New York, Guterres ha invitato i paesi sviluppati a impegnarsi per raggiungere la neutralità dal carbone prima del 2040 e le economie emergenti prima del 2050.
“Le prove sono ovunque: l’umanità ha scatenato la distruzione” – continua Guterres – “Questo non dovrebbe portare alla disperazione, ma all’azione. Possiamo ancora prevenire il peggio. Ma per questo, dobbiamo trasformare un anno di caldo infuocato in un anno di ardente ambizione”.


