Non una indicazione convenzionale, ma una vera e propria regola. La scuola italiana adotta un suo galateo che coinvolge look ed abitudini degli studenti.
E’ quanto emerge da una ricerca portata avanti dal portale Skuola.net, che vaglia il comportamento di un campione di 1000 allievi di scuole medie e superiori.
Oltre 8 studenti su 10 raccontano di dover osservare indicazioni sull’abbigliamento; più di 9 su 10 seguono regole sull’uso degli smartphone; ed 1 su 7 deve sottostare a divieti legati all’aspetto personale.
Se all’estero esistono le uniformi scolastiche, qui in Italia sembra che quantomeno gli istituti indichino cosa non indossare per sembrare inopportuni tra i banchi scolastici. Niente pantaloncini, corti o infradito, minigonne oppure abiti attillati e magliette succinte a lezione, questo il dictat generico.
Alcune scuole forniscono indicazioni addirittura sull’uso del colore con cui abbigliarsi: bianco, nero e blu finiscono in cima alla lista del regolamento e si traducono in identificativo da divisa.
Si tratta spesso di indicazioni non scritte, considerato che solo 1 scuola su 4 ha un suo galateo redatto, anche se oggi presidi e docenti invocano l’esercizio della decenza.
Le più rigide sul dress code, restano le scuole private o paritarie. Complessivamente solo 1 studente su 6 può davvero dire di vestirsi liberamente per recarsi in classe.
La cosa non dispiace ai ragazzi, poichè 3 su 10 sarebbero favorevoli all’uso di un abbigliamento standardizzato.
Se il look divide e differenzia un istituto dall’altro, diverso è il discorso sull’uso dello smartphone. La scuola fa guerra, indistintamente e da anni, all’uso del cellulare in classe.
Contesta così l’abuso del dispositivo ed incentiva all’uso consapevole dello stesso, come suggerito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha chiesto agli istituti di prestare la massima attenzione al fenomeno.
Oggi, 6 studenti su 10 devono lasciare il cellulare spento durante le lezioni, addirittura consegnandolo ai docenti, per poi riaverlo nei cambi d’ora. Solo i dirigenti scolastici più rigorosi permettono la riconsegna dei dispositivi all’uscita di scuola e su controllo del personale scolastico.
Il fenomeno però, viene osservato da una minoranza di studenti che cerca comunque di aggirare l’ostacolo.
Nel lungo resoconto del sondaggio compaiono scuole più estreme (il 15%), che dettano regola anche su unghie finte o ricostruite, colorazioni, tagli dei capelli stravaganti, piercing, cappelli e accessori troppo vistosi.


