Si è fatta portavoce del pensiero di una parte russa che rigettava la guerra contro l’Ucraina e per questo è stata condannata.
Alla giornalista televisiva Marina Ovsyannikova, ex volto di Channel One, sono toccati otto anni e sei mesi di carcere in contumacia per aver espresso in diretta il suo no alla guerra.

Lo fece con un cartello, interrompendo la trasmissione per cui lavorava. Era marzo 2022 e la sua ribellione fece scalpore nel mondo. Fu arrestata, multata e poi rilasciata.
L’informazione della rinnovata condanna arriva da fonti del tribunale Basmanny di Mosca. La 45enne era stata costretta a fuggire dalla Russia insieme alla figlia. Ora vive in Francia.
Arrivata qui per scampare alla prima condanna agli arresti domiciliari, Ovsyannikova, esattamente un anno dopo, riceve la sua seconda pena.
L’ex redattrice è stata ritenuta colpevole di aver diffuso false informazioni sulle forze armate della Federazione Russa.
La donna dovrà scontare il carcere in una colonia correzionale a regime generale. Sarà anche privata di ogni diritto “di impegnarsi in attività legate all’amministrazione di siti web di reti elettroniche o di informazione e telecomunicazione, compreso Internet, per un periodo di quattro anni”.
La Procura aveva in realtà chiesto nove anni e mezzo per l’esperta di comunicazione che fece irruzione in un tg dicendo: “Fermate la guerra” e “Ti stanno mentendo”.


