L’inquinamento atmosferico causato da automobili, riscaldamento e industrie è tra le principali cause del degrado del patrimonio culturale. A dimostrarlo è uno studio condotto da Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, su tre siti patrimonio dell’Unesco: la Reggia di Caserta, la cattedrale di San Lorenzo a Spalato in Croazia e la Residenza di Wurzburg in Germania.
Lo studio, realizzato nell’ambito dell’iniziativa della Convenzione Unece sull’ inquinamento atmosferico a lungo raggio intitolato “International Cooperative Programme on Effects of Air Pollution on Materials, includinf Historic and cultural monuments” è basato sul triennio che va dal 2015 al 2019 dove, lentamente, le tre città campioni hanno fatto notare un decremento delle emissioni in tutti i maggiori settori.
Ad aver subito maggiori danni a causa dell’inquinamento è la Reggia di Caserta dove la velocità corrosiva causata dall’inquinamento in un solo anno è di 6,4 micron, un valore che non deve assolutamente essere superato se si vuole preservare la salute della storica residenza reale.
“Il Palazzo Reale è situato nel cuore della città e per questo è particolarmente esposto all’inquinamento atmosferico causato dall’industria, dal riscaldamento e dal trasporto su strada, anche se non mancano fonti naturali lontane dalla città come l’aerosol marino e la sabbia del Sahara che provocano un innalzamento del particolato PM10 soprattutto nel sud Europa”, aggiunge la ricercatrice del laboratorio Enea di inquinamento atmosferico Teresa La Torretta.
Da un confronto sullo stato di salute dei tre siti Unesco presi in esame, quelli Wurzburg e di Spalato rilevano valori di velocità di degradazione delle superfici esterne al di sotto della ‘soglia di sicurezza’.
Un fattore importante è rappresentato anche dalle condizioni meteo-climatiche locali, come la temperatura, la piovosità e l’umidità che giocano un ruolo importante nel potenziare l’aggressività degli inquinanti.
Le emissioni di ossido di azoto a Caserta (pari a 2779,26 tonnellate nel 2019) sono circa il triplo rispetto a Wurzburg e quasi il doppio rispetto a Spalato e provengono, principalmente, dall’industria e dal trasporto stradale.
“Tra le principali misure adottabili, sarebbe sicuramente opportuno mettere in atto politiche di riduzione del traffico cittadino puntando su trasporto pubblico, car-sharing e veicoli a basse emissioni”, sottolinea la ricercatrice Enea.


