Un novembre positivo per l’inflazione che, come riferiscono le stime preliminari dell’Istat, scende al 0,8% un valore che non si registrava dal marzo 2021.
Nello specifico, sulla base dei dati provvisori, a novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,4% su base mensile e un aumento di 0,8% su base annua, da +1,7% del mese precedente.
Un calo che risente anche del favorevole andamento dei prezzi legati all’energia (sia regolamentati che non) e della decelerazione dei alcuni beni alimentari.
A novembre, infatti, il carello della spesa su base annua per la cura della casa e della persona scende a +5,8% rispetto al +6,1% del mese di ottobre. Anche i prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano da +5,6% a +4,8%.
Anche all’interno dell’Unione Europea l’inflazione annuale cala e, nel mese di novembre, ha raggiunto quota 2,4% contro le stime del 2,8%. Un calo significativo anche in rapporto ai precedenti dei mesi di settembre ed ottobre il cui tasso era rispettivamente a 4,3% e 2,9%.
Per il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta si tratta di dati che lasciano ben sperare.
“Le condizioni monetarie – ha sottolineato Panetta – dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione. La durata di questa fase dipenderà dall’evoluzione delle variabili macroeconomiche; potrebbe essere più breve qualora la persistente debolezza dell’attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione”.


