Continua la crisi del Mar Rosso che, oltre ai disagi legati all’esportazione del Made in Italy, rischia di mettere in ginocchio anche il settore auto.
Un effetto domino, infatti, si sta verificando anche per quanto riguarda il comparto auto con ritardi nelle consegne, carenza di pezzi di ricambio e aumento di furti di vetture nelle città. La denuncia arriva dall’associazione delle autocarrozzerie italiane Federcarrozzieri che segnala crescenti difficoltà per le imprese del settore e gli annessi disagi per i cittadini.
L’attuale situazione del Mar Rosso, infatti, sta determinando non solo un allungamento dei tempi di consegna di autovetture nuove ma anche di carenza di pezzi di ricambio sul mercato che si traduce in tempi di riparazioni più lunghi e, ovviamente, di maggiori costi.
“Numerosi componenti delle automobili oggi in circolazione” – afferma il presidente Federcarrozzieri Davide Galli – “viaggiano su nave e non possono essere sostituiti da pezzi prodotti negli stabilimenti europei.”
Al momento le case automobilistiche che presentano maggiori problemi con la fornitura di pezzi di ricambio sono Dr, MG, Lynk & Co, SsangYong, Nissan e Renault, e i tempi di attesa per la consegna dei ricambi alle autocarrozzerie variano da un minimo di 15 giorni a un massimo di 60 giorni.
“Se la situazione non tornerà in breve tempo alla normalità assisteremo ad una impennata dei costi degli autoricambi come effetto di una domanda enormemente superiore all’offerta e, conseguentemente, a riparazioni sempre più costose e lunghe.” – avvisa Galli –“ A tutto ciò si aggiunge la questione dei furti su commissione: in questi giorni sempre più automobili arrivano nelle nostre autocarrozzerie depredate di pezzi come parafanghi, marmitte, specchietti, fanali, e altre componenti essenziali”.