Giornata di sensibilizzazione da parte dell’OMS per il contrasto al cancro infantile. Si celebra oggi, 15 febbraio, la XXIV edizione dell’ International Childhood Cancer Day.
Promossa da Childhood Cancer International, la rete che supporta famiglie e pazienti in 90 paesi di cinque continenti, si fa promotrice dei progressi scientifici raggiunti, e delle possibili cure su cui lavorare.
I numeri parlano chiaro riguardo i ricoveri oncoematologici a livello nazionale e mondiale. Ogni anno nel mondo a più di 400.000 bambini e adolescenti sotto i 20 anni viene diagnosticato un cancro. Circa l’80% dei pazienti in parte dei Paesi ad alto reddito, ha possibilità di sopravvivenza, rispetto al 20% nei Paesi a basso e medio reddito. Ne deriva che l’investimento economico nella ricerca, incide sui risultati di guarigione dei giovanissimi degenti.
In Italia risultano invece diagnosticati circa 1.400 nuovi casi di neoplasia tra i 0 e 14 anni; 600-800 nuovi casi tra i 14 e i 20 anni di età.
Secondo il Piano Oncologico Nazionale adottato il 26 gennaio 2023 con Intesa in Conferenza Stato-Regioni, si punta a raggiungere un 60% di sopravvivenza per tutti i bambini con diagnosi di cancro nel mondo, entro il 2030.
Necessario è però il potenziamento di assistenza per chi è affetto da forme rare di tumore, soprattutto per i piccoli pazienti fragili, prendendo in carico anche la famiglia del degente con le relative necessità.
Gli studi confermano che negli ultimi anni a trarre beneficio dalle terapie messe a punto, sono stati i pazienti di età compresa tra 14 e 21 anni, con miglioramenti significativi in termini di sopravvivenza, indipendentemente dal tipo di tumore. Un adolescente che si ammala ha una reazione diversa alla malattia. L’età già di per sè fragile, pone molti più drammi esistenziali al paziente, che vive la delicatezza del disagio della malattia.
Per questo spesso alle cure è importante associare interventi contro rischi di complicanze tardive, non solo cliniche, ma anche psico-sociali, che possono protrarsi anche oltre il completamento delle terapie. Un paziente oncologico bambino, dovrà infatti essere monitorato da entrambi i punti di vista, fino all’età adulta. Questa è la sfida del Piano Oncologico Nazionale che oggi accende i fari sull’importanza della prevenzione e dell’intervento assistenziale ad ampio raggio.
