È partita la missione spaziale “IM-1” capitanata dall’associazione non governativa americana Intuitive Machines che punta a realizzare un atterraggio morbido sulla Luna. Dopo il fallimento di Peregrine a causa di un’anomalia al motore, lanciato nello spazio a gennaio, l’America ci riprova dopo un’assenza dal suolo lunare lunga cinquanta anni dalla missione Apollo.
Durante la lunga assenza Usa dal suolo lunare sono diversi gli stati che sono riusciti nell’atterraggio: la Cina è atterrata tre volte dal 2013, l’India nel 2023 e il Giappone è stato l’ultimo, il mese scorso.
Il lander della missione “IM-1” è Nova -C di forma esagonale chiamato Odysseus, un nome che non ha bisogno di presentazioni. La navicella, che dovrebbe atterrare il 22 febbraio, vanta un carico particolare: un archivio digitale della conoscenza umana e 125 mini-sculture della Luna dell’artista Jeff Koons.
“IM-1” è la seconda missione di un’iniziativa della NASA del tipo Commercial Lunar Payload Services (CLPS), costata 118 milioni di dollari, che l’agenzia spaziale ha creato per delegare i servizi cargo al settore privato per ottenere risparmi e stimolare un’economia più ampia che abbia come obiettivo l’antropizzazione della Luna.