Il suo intervento alla Commissione europea di Strasburgo è stato chiaro: la minaccia di guerra esiste, anche se non è imminente. Lo ha dichiarato Ursula von der Leyen, invitando i Paesi Ue ad essere preparati riorganizzando e modernizzando le Forze armate, senza esagerare.
“Così facendo, l’Europa dovrebbe sforzarsi di sviluppare e produrre la prossima generazione di capacità operative vincenti, per garantire che disponga della quantità sufficiente di materiale e della superiorità tecnologica di cui potremmo aver bisogno in futuro. Ciò significa potenziare la nostra capacità industriale della difesa nei prossimi cinque anni”, ha ribadito la presidente Ue.
Fari puntati sull’acquisto di armi comuni, nell’ottica di una difesa industriale. Si parte dai dati a sostegno della guerra in Ucraina, per cui sono stati mobilitati 6,1 miliardi di euro del Fondo europeo tra attrezzature e forniture militari letali e non letali.
Il combattimento aereo, navale, terrestre, il preallarme spaziale e il cyber sono il focus di investimento europeo. Nelle prossime settimane si deciderà sull’operatività del programma Asap, che prevede un finanziamento per raddoppiare la produzione europea di munizioni, portandola a oltre 2 milioni di proiettili all’anno entro la fine del 2025.
Ursula von der Leyen intende in pratica, ridurre la frammentazione per aumentare l’interoperabilità.
“Vorrei che pensassimo in grande. È tempo di avviare una conversazione sull’utilizzo degli extraprofitti dei beni russi congelati per acquistare congiuntamente attrezzature militari per l’Ucraina. Non potrebbe esserci simbolo più grande e utilizzo migliore di quel denaro per rendere l’Ucraina e tutta l’Europa un posto più sicuro in cui vivere” ha proseguito.


