Donne come Muse ispiratrici ma sempre più prolifiche in veste di artiste. Il ministro alla Cultura Gennaro San Giuliano ha scelto di aprire gratuitamente le porte di tutte le strutture museali italiane per le donne, nella giornata internazionale a loro dedicata: l’8 marzo.
Unitamente all’apertura di tutti i parchi archeologici, monumentali, castelli, ville, giardini storici, musei, e luoghi di cultura, il ministero organizzerà diverse iniziative per sensibilizzare e invitare a riflettere sull’importanza culturale nella giornata dedicata alle lotte delle donne.
Le finestre sull’arte saranno spalancate in tutta Italia per il popolo rosa. Questo appuntamento sottolinea l’importanza della rivoluzione culturale che vede la donna protagonista della storia dell’arte non solo davanti ad un cavalletto, in atto di posa, ma dietro di esso. Se pensiamo alle poche donne che ricordiamo in questo ambito a partire dal genio di Artemisia Gentileschi che con il suo Giuditta e Oloferne ha tracciato lo spartiacque del mondo artistico tra il maschile e il femminile, ricordiamo più recentemente Frida Kahlo icona indiscussa delle giovani generazioni femministe, che ha permesso alle donne di riconoscersi nell’arte che racconta aneddoti della pittrice messicana, spesso simili ai contrasti interiori e alle prove a cui ogni donna è sottoposta. Pochi sono dunque gli esempi di artiste europee nella storia del mondo artistico, ma il nostro Paese si è avviato ben prima di altri, alla valutazione paritaria della donna Artista.
Mentre nel resto del mondo fino alla fine dell’Ottocento la donna tardava ad essere immessa nelle Accademie di formazione, in Italia e soprattutto a Brera, le donne potevano entrare a studiare. Compiendo un salto indietro nel tempo, scopriamo che l’Accademia di San Luca aveva già ammesso le donne artiste tra Seicento e Settecento. Parliamo di Giovanna Garzoni e Rosalba Carriera. A Firenze tra il 1890 e nel 900 ci furono addirittura tre mostre di sole artiste donne!
Oggi fortunatamente la donna ha un suo spazio autonomo ed egualitario nell’arte; basti pensare alle performances di Marina Abramovič che hanno calamitato l’attenzione del mondo sul talento di una donna, o ad artiste di fama mondiale come Dorotea Lange e Tina Modotti.
L’8 marzo al Museo sarà dunque l’occasione per appropriarsi di spazi culturali che finalmente dovremmo riempire con tele, sculture, fotografie o installazioni.


