Il 17 marzo ricorre il 163° anniversario di nascita del nostro Paese. Montecitorio resterà illuminato fino alle 23.00 per ricordare la Costituzione, l’Inno, il tricolore italiano e le battaglie del Risorgimento che portarono all’Italia unita. Sulla facciata di Palazzo Chigi in piazza Colonna sventola fiero il Tricolore della bandiera nazionale.
Il presidente della Repubblica ricorda questa indipendenza fondata su pace, libertà e sovranità affidata al popolo, deponendo una corona di alloro davanti alla tomba del milite ignoto a Roma, come da consuetudine.
“Generazioni generose furono protagoniste del nostro essere Italia, sino a quelle che, senza esitazioni, seppero scegliere la causa della Liberazione nella Seconda guerra mondiale. E, oggi, Costituzione, Inno degli Italiani e Tricolore simboleggiano la Repubblica Italiana”, ribadisce il Quirinale in nota.
L’Italia si unì in seguito alla proclamazione del Regno d’Italia del 17 marzo 1861 a Torino. Vittorio Emanuele II di Savoia, Re di Sardegna e Piemonte, diventò il primo Re d’Italia.
«Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue:
Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d’Italia . Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli Atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come Legge dello Stato».
Con queste parole il nostro Paese rispondeva ai venti di indipendenza che allora attraversavano l’Europa, e che ancora soffiano sul quadro geopolitico che ci appartiene. Per questo il presidente Mattarella ha rivolto un messaggio alla integrazione europea, definita “cornice di garanzia”.
Il discorso di questa domenica 17 marzo ha un richiamo significativo alla pace in Medio Oriente o in Ucraina, e allo ‘stop alle guerre’. Sosterrà infatti tutte le manifestazioni in programma nella giornata della Capitale.
Ad inaugurarle la presenza di Mattarella all’Altare della Patria. Il presidente dopo aver passato in rassegna i reparti delle forze armate schierati, e aver ascoltato l’inno nazionale accanto al presidente del Senato Ignazio La Russa, a quello della Camera Lorenzo Fontana, alla premier Giorgia Meloni e al presidente della corte costituzionale Augusto Barbera, Mattarella ha dichiarato: “Più vero sarà l’ideale della nostra unità, più ricco di opportunità sarà l’avvenire del popolo italiano. Le Istituzioni sono chiamate, per prime, a dare esempio di collaborazione e responsabilità, di unione nel servizio al bene comune“.
