Cresce ogni giorno di più il numero di vittime per crimini di guerra in Ucraina. Ad affermarlo è Veronika Plotnikova, capo del centro di coordinamento per il sostegno alle vittime e ai testimoni della procura generale di Kiev.
Tra i crimini di guerra rientrano gli attacchi deliberati contro civili, a siti culturali o istituzioni mediche, tortura e deportazioni. I crimini di guerra, dunque, sono gravi violazioni del diritto internazionale compiuti contro civili o combattenti durante i conflitti armati e vengono individuati mediante l’articolo 8 dello Statuto di Roma del 1998.
Il registro di queste vittime aumenta ogni giorno e, come sottolineato da Plotnikova,“nessun ente governativo può provvedere a così tante vittime”.
Intanto, secondo il premier ucraino Denys Shmyhal, il conflitto in Ucraina sta oltrepassando “un punto di non ritorno” e se la guerra non avrà un esito positivo per Kiev le conseguenze negative riguarderanno l’intera Europa.
Per la prima metà di quest’anno potrebbero iniziare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea cosa che potrebbe avvenire, come sottolineato dal presidente del consiglio europeo Charles Micheal entro il 2030.


