Come prevedibile, dopo l’esito del voto a favore di Matteo Salvini per cui era stata respinta la mozione di sfiducia, anche Daniela Santanchè viene riabilitata con 213 voti contrari e 121 favorevoli. Forte il sostegno di Fratelli d’Italia che aveva dichiarato: “Ovvio che ci sarà un voto compatto della maggioranza. Si vota una mozione sulla quale sono scritte cose di una inesattezza e di una gravità sotto il profilo politico e giuridico enormi. E’ evidente che si vuole seguire la strada di dare testate anziché ragionare con la testa”.
La ministra del turismo tira un sospiro di sollievo dopo giorni di polemiche campeggianti a Montecitorio. La compattezza della maggioranza per salvarla fa storcere il naso al leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che parla di “compattezza riservata in via esclusiva agli amici”.
Indagata per truffa all’Inps all’interno dell’inchiesta della procura di Milano sulla cassa integrazione COVID della società Visibilia, la ministra era già intervenuta in Senato a luglio per un’informativa sul caso. Negli ultimi giorni però non si è espressa in merito al voto di sfiducia, né si è presentata in Aula al momento della discussione che la riguardava.
”Tutto quello che tocca diventa debito”, ha ribadito in aula il capogruppo del movimento cinque stelle Francesco Silvestri. La ministra che nel corso del tempo ha richiesto e votato ben 18 mozioni di sfiducia, fa gridare al paradosso, e sulle accuse di incompatibilità rivoltele rispetto alla dignità istituzionale, tace. Quanto al voto che ha definito molto chiaro e contrario alla sfiducia, la ministra ha scelto di rimandare le accuse al mittente apostrofando: “Dovrebbero pensare a loro e a quando potevano fare molto per il turismo e invece, in questa nazione poco si è fatto”.


