Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti d’America, ha sentito telefonicamente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo l’ultimo contatto avvenuto il 18 marzo.
Il colloquio telefonico è stato incentrato su alcuni temi caldi. In primis la preoccupazione crescente della Casa Bianca nei confronti della prosecuzione del conflitto a Gaza acuita dalla morte dei sette operatori umanitari tra cui un cittadino americano.
L’amministrazione Biden continua a sostenere il diritto di Israele a difendersi da Hamas ma ne critica i modi ritenendo che Israele deve fare di più affinché non siano più coinvolti negli attacchi civili innocenti o operatori umanitari.
“Come esercito moderno e come democrazia, gli israeliani hanno degli obblighi nei confronti del popolo innocente di Gaza e non sempre li hanno rispettati” – ha spiegato John Kirby portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca.
Biden e Netanyahu si sono anche confrontati sulla questione Rafah nel tentativo di offrire al primo ministro israeliano valide alternative.
Una possibile operazione a Rafah è una questione che preoccupa molto Biden poiché, proprio lì, hanno trovato rifugio più di un milione di palestinesi. Un attacco, dunque, potrebbe causare un ingente numero di vittime e aggravare il disastro umanitario a Gaza.


