Timore per una possibile escalation bellica su vasta scala. Israele intende rispondere all’attacco iraniano, anche se non si sa in che modo.
Preoccupata l’amministrazione statunitense insieme a Biden. Dopo l’attacco iraniano con 300 missili e droni contro Israele, le forze di difesa israeliane starebbero puntando tutto sulla risposta al danno recato alla base aerea di Nevatim, nel sud di Israele. La quarta riunione del gabinetto di guerra israeliano, insieme a Benjamin Netanyahu sta valutando le contromisure.
Washington conferma la sua linea di ripudio della guerra. Non vuole ampliare il conflitto nel timore di una degenerazione dello stesso. Israele invece desidererebbe poter contare su un coordinamento condiviso con gli Stati Uniti nella risposta da dare all’Iran. Mentre i funzionari statunitensi cercano di dissuadere il Primo Ministro israeliano, quest’ultimo potrebbe optare per un attacco segreto contro un obiettivo interno all’Iran, non riconosciuto da Israele, oppure potrebbe virare verso un attacco informatico sul larga scala. Possibili obiettivi sensibili potrebbero essere il Libano, la Siria o l’Iraq. Da accantonare invece l’ipotesi di un attacco diretto ad obiettivi infrastrutturali all’interno dell’Iran, che porterebbe a questo punto ad una guerra totale.


