Ancora una volta, Venezia è stata protagonista di un’azione dimostrativa degli attivisti per il clima. Questa volta, nel mirino è finito il Canal Grande, le cui acque sono state colorate di verde e rosso da una sostanza innocua.
L’azione, portata a termine da due attivisti francesi di Extinction Rebellion, è avvenuta nel pomeriggio di ieri. I due, saliti a bordo di un vaporetto della linea 1, hanno lanciato in acqua la sostanza colorante, provocando una vistosa macchia verde e rossa che si è diffusa rapidamente lungo il canale.
Durante l’azione, gli attivisti si sono calati dal Ponte di Rialto con delle corde, esponendo uno striscione con la scritta “Cop28: mentre il governo parla noi appesi a un filo”.
L’azione ha provocato alcuni disagi al traffico navale, ma è durata solo pochi minuti. I due attivisti sono stati poi bloccati dalla polizia e denunciati.
Con questa azione, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno voluto denunciare l’inazione dei governi di fronte alla crisi climatica. In particolare, hanno criticato l’esito della COP28, la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si è conclusa a Dubai lo scorso dicembre.
“I governi stanno parlando mentre il pianeta muore”, ha dichiarato uno degli attivisti. “Con questa azione vogliamo scuotere le coscienze e richiamare l’attenzione sull’urgenza di agire”. L’azione degli attivisti ha suscitato reazioni contrastanti: da un lato, c’è chi ha espresso solidarietà agli attivisti, apprezzando il loro coraggio e la loro determinazione nel denunciare un problema così grave, dall’altro lato, invece, c’è chi ha condannato il gesto definendolo un atto vandalico che ha danneggiato l’immagine di Venezia.
Indipendentemente dalle opinioni personali, è innegabile che la crisi climatica sia una minaccia seria per il pianeta e che sia necessario un impegno concreto da parte di tutti per scongiurarne le peggiori conseguenze.
