La situazione in Medio Oriente diventa sempre più tesa e complessa. L’attacco dell’Iran, e la replica di Israele, ha riacceso i riflettori sui i due sistemi di attacco e difesa.
A compiere un’analisi è l’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici di Londra.
L’Iran, a causa di decenni di sanzioni internazionali, gode di un sistema di difesa aerea che non vanta le tecnologie militari più aggiornate e conta 37.000 effettivi e una decina di aerei d’attacco funzionanti tra cui jet russi e vecchi modelli americani acquistati prima della rivoluzione iraniana del 1979.
Teheran, inoltre, ha uno squadrone di nove aerei da combattimento F-4 e F-5, uno squadrone di aerei Sukhoi-24 di fabbricazione russa e alcuni aerei MiG-29, F7 e F14. Gli iraniani hanno anche droni kamikaze che, secondo gli analisti, non supera le poche migliaia. Inoltre possiede piuù di 3.500 missili terra-terra, alcuni dei quali in grado di trasportare testate da mezza tonnellata.
Sicuramente migliore il settore difesa dove l’Iran fa affidamento su un mix di missili terra-aria e sistemi di difesa aerea di produzione nazionale e russa. Teheran, infatti, nel 2016 ha ricevuto dalla Russia un sistema antiaereo S-300, un sistema missilistico terra-aria a lungo raggio in grado di ingaggiare più obiettivi contemporaneamente, inclusi aerei e missili balistici.
L’Iran possiede anche la piattaforma missilistica terra-aria Bavar-373 di produzione nazionale e i sistemi di difesa Sayyad e Raad.
Fabian Hinz, ricercatore presso l’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici di Londra, ha dunque affermato che l’Iran “Non ha le difese aeree complete di cui dispone Israele” e che, quindi, in caso di conflitto tra i due stati punterebbe a vittorie occasionali.
Molto diversa, invece, la situazione di Israele che dispone di un’aeronautica avanzata, fornita dagli Stati Uniti, con centinaia di caccia multiruolo F-15, F-16 e F-35 con cui è stato possibile abbattere i circa 350 droni proveniente dall’Iran nell’attacco della scorsa settimana.
Israele è pioniere anche nella tecnologia dei droni dove dispone di aerei senza pilota Heron in grado di volare per piu’ di 30 ore, sufficienti per operazioni a lunga distanza.
Non è confermato se Israele abbia sviluppato missili terra-superficie a lungo raggio.
Anche per quanto riguarda il settore difesa Israele ha, da sempre, potuto puntare sull’aiuto degli Stati Uniti.
Quest’ultimi, infatti, da dopo la Guerra del Golfo del 1991 fornisce a Israele diverse opzioni aggiuntive per abbattere droni e missili iraniani a lungo raggio.
L’analisi compiuta dall’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici di Londra, dunque, ha messo in evidenza, ancora una volta, le importanti differenze nel settore bellico che intercorrono tra i due stati.