Antichi riti, feste, cortei. Così Roma raccoglie da tutta Europa turisti e figuranti per rievocare il Natale dell’Urbe, al 2777° della sua fondazione. Il Circo Massimo ha riunito il 21 aprile 1600 gladiatori e rievocatori, pronti a riportare indietro nel tempo tutti gli spettatori divisi tra cittadini e visitatori.
In una tre giorni di suggestioni, antichità e cultura, singolare è risultato l’allestimento del Castrum imperiale e repubblicano. Il Rinnovo del Fuoco Sacro a Campo Marzio, ha dato il via venerdì 19 alle celebrazioni ufficiali, offrendo simbolicamente protezione alla città da parte delle Vestali.
Da qui la magnificenza degli spettacoli gladiatori presentati sabato al Circo Massimo ed intervallati da danze antiche che hanno ceduto il passo, secondo antica memoria, al torneo tra scuole di gladiatori. Introdotti a Roma nel 264 a.C. dai figli di Bruto Pera, come racconta lo storico Tito Livio, i giochi gladiatorii furono disputati per la prima volta in occasione del funerale del padre, facendo lottare tre coppie di gladiatori. Divennero poi vera occasione per il Foro di diletto e celebrazione della forza dell’Urbe.
Il suggestivo Corteo Storico in costume ha sfilato dal Circo Massimo fino a via del Fori Imperiali e ritorno per una buona parte della Domenica. Nella giornata di ieri ha impressionato il rinnovo del Tracciato del Solco, atto fondativo di Roma e della sua storia millenaria. Riportato agli occhi dei testimoni del nostro tempo dal Gruppo Storico Romano fondato 30 anni fa, ha mantenuto vivo lo spirito di aggregazione che Roma porta come eco con sé.
I riti delle Palilia celebrate per purificare le greggi ed i pastori, insieme ai Fordicidia (15 aprile) e alla successiva festa dei Robigalia (25 aprile), facevano parte delle tre cerimonie consecutive antecedenti alla fondazione di Roma del 753 a.c., ed erano dedicati alle antiche divinità laziali. Insieme alla Battaglia di Spartacus sono stati l’ultimo sigillo con cui la rievocazione storica della giornata di ieri, ha magnificato il passato di cui Roma è testimone agli occhi nel mondo dopo 2777 anni.
