Si avvicina la Festa del Lavoratori, stabilita per il primo maggio ed i dipendenti dei centri commerciali vorrebbero essere equiparati per diritto a tutti i lavoratori d’Italia, restando a casa con le proprie famiglie o magari, facendo una gita fuori porta. Così in 500 scrivono una lettera che valga da appello e chiedono: “Fateci stare in famiglia”.
Lavorano 361 giorni all’anno, compresi l’8 e il 26 dicembre, il 1 gennaio, Pasquetta, il 25 aprile e 15 agosto. Per quanto siano ben grati di avere una occupazione e di poter accontentare i clienti, almeno nel giorno in cui si festeggiano i lavoratori di tutto il mondo, chiedono di restare chiusi.
Il primo maggio ha senso proprio perchè funge da tutela dei lavoratori garantendo loro riposo. Se infatti nel lontano 1889 i partiti laburisti e socialisti europei si riunirono in congresso per dichiarare la Festa Internazionale dei Lavoratori, in ricordo del massacro dei lavoratori di Haymarket, è giusto contrastare lo sfruttamento di tempo che i lavoratori devono dedicare all’occupazione. Non si vive solo per lavorare, ma anche e soprattutto per rendere produttiva in termini umani la propria esistenza condivisa con famiglia ed amici.
Il grido dei dipendenti di Euroroma2 è dunque legittimo e potrebbe presto tradursi in un possibile sciopero, qualora non venisse accolta la loro richiesta di chiusura.


