Ilaria Salis ha pagato una cauzione di 40mila euro al carcere di Budapest. Questa era la condizione per essere trasferita agli arresti domiciliari. L’importo doveva essere versato entro il 24 maggio.
L’insegnante milanese candidata alle europee da Avs, ha vinto il ricorso presentato al tribunale di seconda istanza.
Domani si recherà in terza udienza, senza catene, ma con braccialetto elettronico. I suoi legali Eugenio Losco e Mauro Straini sono appena arrivati in Ungheria per l’appuntamento con la giustizia. Salis dovrà restare ai domiciliari fino alla fine del processo.
La candidata attende ora l’appuntamento elettorale delle europee. In sinergia con Alleanza verdi e sinistra, ha dichiarato: “Se sarò eletta, farò in modo che chi si trova in situazioni di ingiustizia come la mia non sia lasciato solo. Credo sia importante dare visibilità e voce al mondo delle carceri”. Dovesse dunque ottenere il voto degli italiani, l’insegnante si impegnerà nella “tutela dei diritti fondamentali della persona”, come promesso.
Roberto Salis dalla sua, continua a chiedere la libertà della figlia, ma Ilaria sa che il suo caso farà storia ed attende paziente il voto che segnerà uno spartiacque importante tra il presente ed il suo futuro.