Sono ancora poco chiari i motivi e le cause che hanno spinto ieri Franco Anelli, il rettore dell’Università Cattolica, a suicidarsi gettandosi dal sesto piano dello stabile in cui viveva a Milano. Un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto non solo la comunità accademica. In attesa dell’autopsia, disposta dal pm di turno di Milano Giovanna Cavalleri che si terrà nei prossimi giorni, sarà aperto un fascicolo per ipotesi, solo tecniche, di istigazione al suicidio o omicidio colposo. Si indagherà, dunque, sulle ultime telefonate di Anelli fatte e ricevute poco prima del suicidio cercando di capire se, quest’ultime, possano in qualche modo aver avuto un ruolo.
Per ora sembra che dietro le cause del gesto estremo così, come affermano gli inquirenti, ci siano “motivi privati e personali”. Nessun gesto che potesse far presagire un epilogo così drammatico come drammatiche sono le parole scritte in un ultimo messaggio, pochi attimi prima del suicido, ad amici e parenti: “Il gioco è finito. Game over”.




