Un lungo nastro utilizzato come striscia di triacetato di cellulosa o tereftalato di polietilene (poliestere, più resistente e sottile), ricoperto da microcristalli di alogenuri d’argento in soluzione gelatinosa trasparente, è la pellicola a cui oggi viene affidato il racconto di una storia al cinema o in una serie tv. Da qui l’idea di tramutarlo in un premio per l’industria dell’audiovisivo, che nel 1946 vide il neonato Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici italiani (SNGCI), desiderosi di promuovere il cinema italiano e incoraggiarne le iniziative con le continue innovazioni.
Nel solco della continuità la FCRC si impegna nel sostenere produzioni anche complesse sul territorio regionale. Solo nei primi cinque mesi del 2024, ha prestato assistenza a circa 50 produzioni. Si va dai grandi progetti internazionali come “A cool fish 2” di stampo cinese, o il lungometraggio bollywoodiano “Kalki”, al cinema d’autore (come “Vesuvio” di Cécile Allegra e “Hungry Bird” di Antonio Capuano); dalle serie TV riconfermate (“Mina Settembre”, “Il Commissario Ricciardi” o “Mare Fuori 5”) alle “prime stagioni” in corso di realizzazione (come “Belcanto” o “Piedone-La Serie”), fino ai documentari.
Tra le 60 serie selezionate per i Nastri d’argento 2024 hanno spiccato volti e titoloni ormai cari al grande pubblico. Sabrina Ferilli è stata per Gloria, trasmessa in Rai, una grande riconferma, ribadendo la volontà di avere accettato con questo progetto qualcosa di insolito dalle sue corde legate al cinema o alla fiction di impronta sociale; Alessandro Borghi ed Adriano Giannini sono stati invece insigniti per Supersex, in onda sul circuito Netflix.
La serie dell’anno è risultata la già annunciata ‘La Storia’, che ha visto una Jasmine Trinca intensa e dolce, accarezzare le pagine di un romanzo di Elsa Morante, oggi riletto grazie alla sua interpretazione. “Quello che mi interessa è che la denuncia storica fatta dal film abbia un seguito – racconta l’attrice – il mio lavoro è stato portato avanti semplicemente per questo”.
La novità dell’anno ha visto in veste inedita Gabriele Muccino, premiato come attore rivelazione per le due performance in Call my agent – Italia (Sky) e Vita da Carlo (Paramount+), entrambe alla seconda stagione. “Mi sono arrivate una quantità di pagine da leggere per le due serie, ed ho dovuto fare un esercizio di memoria spaventoso all’inizio, ma poi interessante per mettermi in gioco e raccontarmi anche al pubblico”, ha dichiarato l’esperto di cinema.
Tra i titoli più votati hanno vinto Isabella Ragonese protagonista de il Re (Sky), Michele Riondino, nel ruolo del capostipite della saga della famiglia Florio, I Leoni di Sicilia (Disney+) tratta dal romanzo omonimo di Stefania Auci, nella categoria ‘Miglior Drama’ con la regia di Paolo Genovese, scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo.
Migliori attori non protagonisti sono risultati invece Linda Caridi per Supersex (Netflix) e Giovanni Ludeno che affianca Luisa Ranieri ne Le indagini di Lolita Lobosco (Rai).
I Nastri d’Argento hanno premiato anche il sodalizio tra musica e cinema con le due interpretazioni di Leo Gassmann per Franco Califano e Letizia Toni per Sei nell’anima. “Sono felice che siamo in due ad aver raccontato delle storie che riguardano due cantanti. – ha dichiarato il figlio d’arte accanto alla Toni – Sono stato fortunato ad incontrare il regista Sandro Angelino che mi ha stretto in un abbraccio d’amore per raccontare Franco Califano. Sono grato alle persone che hanno guardato questo film senza pregiudizio e all’anima di Franco che mi ha aiutato a dargli un pezzo di me”.
“Anche io ce l’ho messa tutta per essere all’altezza di una personalità come Gianna Nannini. Non sono una cantante, ma sto prendendo lezioni, anche se il mio obiettivo futuro è fare cinema”, ribadisce Letizia Toni.
Il ‘Premio Guglielmo Biraghi’ al miglior talento dei più giovani attori, è andato a Giacomo Giorgio, volto di ben 4 serie di successo: Mare fuori, Doc – Nelle tue mani, Noi siamo leggenda e Per Elisa – Il caso Claps: “Sono molto legato all’esordio di Mare Fuori e a Per Elisa, che è stata una serie che responsabilmente ha significato qualcosa di molto importante”.
Quanto al genere crime di Per Elisa – Il caso Claps (Rai) un Nastro d’Argento speciale è toccato al suo regista Marco Pontecorvo e al protagonista Gianmarco Saurino che battezza l’importanza della serialità italiana che non ha nulla da invidiare a nessun altro Paese. Della sua interpretazione rivela un aspetto inedito: “Mamma Filomena ci ha detto ‘noi il cuore con Elisa lo abbiamo perso; voi metteteci tutto quello che avete ed anche di più”.
Felice di questa edizione Titta Fiore, presidente della Film Commission Campania che dichiara: “Il quarto anno dei Nastri in Campania è conferma del lavoro che l’industria cinematografica sta facendo sul territorio e di una qualità che alza sempre più l’asticella nel panorama nazionale”.
Nel palmarès sono rientrate quest’anno anche I Fantastici 5 (Mediaset), con il Premio Nastri d’Argento-Fondazione Claudio Nobis, per l’idea di Bernabei e di Massimo Gramellini con protagonista Raoul Bova, empatico coach di una squadra paralimpica. E ancora, Il Nastro della legalità – Serie è andato a Il Clandestino – Un investigatore a Milano (Rai) protagonista Edoardo Leo per la regia di Rolando Ravello. A Giusy Buscemi, protagonista di Vanina – Un vicequestore a Catania diretta da Davide Marengo, è toccato invece il tradizionale Premio Wella Professionals per l’immagine. “Il personaggio di Vanina mi ha divertito perchè mi ha vista per la prima volta nella mia Sicilia, a Catania. Questo rappresenta un esempio del lavoro fatto dalla Film Commission che valorizza insieme al cinema, le realtà tradizionali del nostro Paese”, conclude l’attrice.