Secondo interrogatorio per l’omicidio di Giulia Tramontano. L’assassino Alessandro Impagnatiello oggi 10 giugno, rivela la sua versione sulle motivazioni che lo avrebbero indotto ad uccidere la compagna ed il figlio che portava in grembo.
Mentre la mamma della vittima chiede una pena esemplare, il 36enne reo confesso, dichiara in Aula: “Svelare a Giulia che la tradivo è stato l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo, questo non vuol dire che sono pazzo, non penso di essere pazzo, ma che ero saturo di dire bugie”.
Non si è mai capacitato delle 37 coltellate che le ha inferto, anzi, ammette di essere rimasto incredulo quando ha appreso dalla tv quante ne avesse scagliate sul corpo dell’ex compagna. “In cella mimai il gesto della mano e ancora oggi non mi capacito né di una, né di 37 coltellate. Non c’è una spiegazione, non c’è una motivazione. Trentasette volte è una cifra spaventosa, soffocante”, ribadisce.
Nel corso dell’interrogatorio l’ex barman si è descritto esasperato in quel periodo, fin dal momento in cui ha appreso della gravidanza di Giulia che lo ha messo con le spalle al muro tra ansia e paura: “Ero un vaso completamente saturo di bugie e menzogne e non ero abituato a dire bugie. Era come se fosse strabordato qualcosa, come se dovessi svuotarlo perché qualcosa mi mangiava dentro. Non ho spiegazioni sul perché ho confessato il tradimento, così come non so perché permettevo all’altra ragazza di vedere il mio cellulare dove c’era tutta la mia vita con Giulia”.


