La campagna mediatica condotta del nostro paese nei suoi confronti è stata determinante. Ilaria Salis è riuscita grazie alla candidatura con Europa Verdi Sinistra a diventare europarlamentare. Da qui in poi si decide il suo futuro. Dopo i domiciliari concessi in Ungheria il padre, soddisfatto per le elezioni chiede adesso che l’Italia faccia un passo in più.
La nomina della figlia ad europarlamentare darebbe già l’immunità all’ insegnante detenuta a Budapest, ma i legali di Ilaria adesso chiedono scarcerazione e processo sospeso per la durata della carica in Europa.
Sull’improcedibilità fondata e prevista nell’articolo 9B del settimo protocollo del trattato dell’Unione Europea, Salis potrebbe occupare il suo posto da europarlamentare da donna libera. L’Ungheria però potrebbe iniziare il suo braccio di ferro in qualità di Stato membro con l’Europa stessa, e di conseguenza con l’Italia. Intanto con Tajani e Piantedosi, così come Bonelli, deputato di ABS e portavoce di Europa Verde, si sono impegnati ad informare immediatamente il governo ungherese sulla vittoria della Salis.
Ilaria freme per tornare a casa. Dopo la notizia della sua vittoria, avrebbe telefonato ai familiari per ben 15 volte. A dichiararlo è lo stesso Roberto Salis. Il giudice già sa della conquista del seggio europeo ed attende la documentazione ufficiale che attesti il risultato nelle elezioni della vittoria della donna.
Roberto ribadisce che il giudice è pronto a concedere l’immunità alla figlia bloccando così il processo. Tutto resta nelle mani della burocrazia, nella speranza che le istituzioni italiane mostrino la propria autorevolezza in Europa.