Polemica sull’aborto farmacologico negli Usa. Proliferano i movimenti pro-vita dopo il ribaltamento della sentenza storica Roe v. Wade. La causa promossa da una coalizione di medici e gruppi antiabortisti sostiene che la Food and Drug Administration non abbia esaminato correttamente, 23 anni fa, le prove scientifiche prima dell’approvazione del mifepristone (pillola abortiva), ignorando i rischi del farmaco.
Un giudice federale del Texas intanto, sospende l’approvazione da parte della Fda della pillola abortiva, vietandola virtualmente in tutto il Paese. La decisione è rinviata di sette giorni per consentire al governo federale di presentare appello.
Arriva anche la risposta di un giudice federale di Washington, Thomas O. Rice, che ha deciso in via preliminare che il mifepristone, deve restare disponibile sul mercato in almeno 12 stati democratici che hanno promosso una azione legale per il suo mantenimento. Nella querelle a colpi di sentenze, il dipartimento di Giustizia americano ha annunciato che presenterà ricorso contro la sospensione dell’autorizzazione del mifepristone.
Il presidente americano Joe Biden interviene dalla Casa Bianca con l’intenzione di “combattere” la decisione di un giudice federale di sospendere la pillola abortiva negli Usa: “La mia amministrazione si opporrà a questa decisione”, ribadisce.


