Le possibilità di ritrovare in tempo il sottomarino Titan della Ocean Gate, scomparso domenica scorsa, 18 giugno, con cinque persone a bordo, diretto ad una profondità di quasi 3800 metri per esplorare il relitto del Titanic nell’Oceano Atlantico, al largo dell’isola canadese di Terranova, sono estremamente scarse.
Le scorte di ossigeno, sufficienti per oltre 90 ore, si sono esaurite questa mattina, giovedì 22 giugno. Nonostante la corsa contro il tempo, al momento non si sono ottenuti i risultati sperati e con il trascorrere delle ore, le speranze di ritrovare il sottomarino in tempo, insieme alle cinque persone a bordo, sono molto remote.
Secondo una stima della Guardia Costiera americana, l’ossigeno del Titan si è esaurito alle 7:18 di stamattina, corrispondente alle 13:18 ora italiana. Per recuperare il sottomarino e riportarlo in superficie, sono necessarie navi, almeno cinque delle quali sono presenti nella zona con l’ausilio di robot.
Infatti, un primo robot controllato dalla nave canadese Horizon Arctic, ha raggiunto il fondale marino dove si trova il relitto del Titanic. Il Rov (Remotely Operated Vehicle), un mini-robot per le acque profonde, ha iniziato ad esplorare il fondale marino nella speranza di individuare il Titan. Si stima che siano necessarie quattro ore per riportare il sottomarino in superficie.
Secondo David Gallo, uno scienziato esperto di esplorazione delle acque profonde, sarebbe necessario un vero e proprio miracolo per salvare le persone intrappolate nel sottomarino.
Inoltre – sempre Gallo – ha sottolineato che anche se il sottomarino fosse stato trovato durante questa “finestra” di tempo, ci vorrebbero ancora diverse ore per riportarlo in superficie. Alcuni esperti citati dalla Bbc stimano che in uno scenario operativo normale, potrebbero essere necessarie circa due ore per scendere in profondità e altre due ore per risalire, portando il totale a circa quattro ore. Il robot è sceso a una profondità di 6mila metri.
Le ricerche continuano incessantemente e i rumori provenienti dall’area dell’Atlantico considerata “sensibile” sono considerati “credibili e ripetuti”, ma finora il sottomarino non è ancora stato individuato. Durante un’intervista a Good Morning Britain su Itv, Gallo ha spiegato che basandosi sui rumori provenienti dal fondale, è necessario presumere che siano correlati al sottomarino e agire rapidamente per localizzarlo inviando i robot nella zona. Tuttavia, portare il sottomarino in superficie richiede ore di lavoro. Gli esperti sottolineano che la mancanza di aria non è l’unico pericolo: il sottomarino potrebbe anche aver perso l’energia elettrica, che svolge un ruolo fondamentale nel controllo dei livelli di ossigeno e anidride carbonica.
Secondo quanto riportato da Sky News, la nave francese Atlante, che trasporta il robot per le immersioni profonde chiamato Victor 6.000, è arrivata nell’area in cui il Titan risulta disperso. Victor 6.000 è in grado di immergersi fino a 6.000 metri di profondità ed è dotato di braccia controllati a distanza che possono essere utilizzati per tagliare cavi e compiere manovre mirate per liberare un’imbarcazione bloccata.
Il viaggio è stato prenotato al costo di 250.000 dollari a persona, a bordo del batiscafo si trovano esperti e persone facoltose.
I cinque componenti del Titan includono; il pilota francese Paul-Henry Nargeolete, il miliardario britannico Hamish Harding con il figliastro Brian Szasz, l’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood e suo figlio Sulaiman Dawood, e Stockton Rush, CEO di OceanGate, come confermato da Abc News. Le possibilità di recupero, del sottomarino, nel caso in cui venga individuato, rappresentano una immane sfida.


