Il governo canadese ritarderà per la seconda volta l’estensione del suicidio assistito alle persone con malattie mentali. Ad annunciarlo il ministro della Sanità Mark Holland dopo che, una commissione speciali di deputati e senatori, ha dichiarato che il sistema non è pronto per essere esteso ad altri casi a causa della mancanza di professionisti per valutare i pazienti e assisterli nella pratica del suicidio assistito.
La pratica, approvata nel 2016 per le persone la cui morte era prevedibile, è stata contestata nel settembre 2019 dalla Corte Superiore del Quebec che, su richiesta di due persone con malattie incurabili ma non terminali, ha dichiarato incostituzionale la sua limitazione solo per le morti prevedibili. Questo accadimento aveva portato i legislatori canadesi a considerare la sua estensione.
Prima dell’ulteriore proroga, però, due dei maggiori gruppi di opposizione, il Partito conservatore e il Partito socialdemocratico della Nuova Democrazia (NPD), avevano chiesto una sospensione a tempo indeterminato dell’espansione del suicidio assistito per le persone con malattie mentali.
In Canada, intanto, il suicidio assistito corre sempre più veloce e, solo nel 2022, il numero è stato di 13.241, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente e del 4,1% di tutti i decessi avvenuti nel Paese quest’anno.