Il giallo drammatico Fortapàsc datato 2009, proiettato in una scuola napoletana per raccontare la storia di Giancarlo Siani, giornalista di Torre Annunziata ucciso dalla camorra a Napoli. Durante la proiezione del film, volta a sensibilizzare gli studenti, sono partiti degli applausi da parte di alcuni studenti, alla scena in cui viene ucciso.
Il gesto di alcuni allievi dell’Istituto comprensivo del Vomero Amedeo Maiuri, secondo un’insegnante presente alla proiezione con gli alunni, è stato reiterato in diverse parti del film e non solo in quella scena, per esprimere emotività di fronte alla visione del film su cui la scuola ha improntato un lavoro di approfondimento.
Sconcertata la reazione del Ministro Valditara che alla notizia subito ha pubblicato una dichiarazione su Facebook. Il ministro dell’Istruzione e del Merito è infatti intenzionato a far luce sulla vicenda e ad incontrare i giovani che hanno applaudito alla scena del film. ”La scuola è e deve essere il primo presidio di legalità, è e deve essere una comunità, per definizione, antitetica a qualsiasi mentalità che rievochi quella mafiosa o addirittura plauda ad essa”, scrive Valditara.
Dello stesso avviso è Paolo Siani, fratello della vittima, che da anni incontra i giovani nelle scuole per raccontare l’esempio del giovane cronista de Il Mattino ucciso nel 1985. Vuole parlare alla platea scolastica che sembra aver caldeggiato la scena con cui la mala ha voluto spezzare vita e lavoro di Giancarlo.
Intanto nel Comune di Castellamare di Stabia, attualmente commissariato, è stata inaugurata una sala stampa dedicata a Giancarlo Siani, il “giornalista giornalista” che per i suoi articoli di denuncia è stato messo a tacere per sempre.
“Lo immagino seduto qui tra questi banchi, come decano dei giornalisti della zona”, ha detto Paolo Siani alla riapertura della sala stampa situata a Palazzo Farnese, sede del Comune.