Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolge il suo tradizionale pensiero agli italiani, in occasione del 2 giugno. Lo fa ribadendo ai prefetti italiani, attraverso un messaggio loro inviato, il senso democratico della partecipazione politica dei cittadini italiani: “Nel 1946 la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva di democrazia e pose le basi per un rinnovato patto sociale, che avrebbe trovato compiuta articolazione nella Carta costituzionale”.
“Quando vengono tessute proficue sinergie tra le Istituzioni locali e favoriti percorsi di raccordo tra il centro e i territori, quando insieme vengono affrontati gli eventi emergenziali, quando gli enti locali sono sostenuti nel superamento dei momenti di crisi amministrativa e finanziaria, viene rinsaldata l’unità dell’edificio democratico, valorizzando il principio di autonomia nell’orizzonte della solidarietà”, continua il Presidente della Repubblica.
All’Altare della Patria invece, il Capo dello Stato sottolinea: “Celebrare i settantotto anni della nascita della Repubblica Italiana richiama i valori della nostra identità e di una Costituzione lungimirante e saggia, frutto della straordinaria rinascita che prese le mosse dalla lotta di Liberazione”.
Il pensiero del 2 giugno apre però uno spiraglio di discussione per l’importanza del voto della prossima settimana, in vista delle Europee: “La repubblica italiana è inserita oggi nella più ampia comunità dell’Unione Europea cui abbiamo deciso di dar vita con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità”.
Da qui l’importanza di ribadire un lavoro futuro assiduo per la pace nel Continente, onde evitare che soffino venti nefasti sulla importante conquista della democrazia.
Il presidente parla dei conflitti in atto in questo momento: “Con l’invasione dell’Ucraina – un paese indipendente e sovrano – la Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa e scavato nuovamente un solco tra i paesi del continente che sognavamo in pace e collaborazione, liberi e democratici da Lisbona a Vladivostok. La Federazione russa ha demolito l’architettura di sicurezza che ha garantito pace e stabilità al continente europeo per lunghi decenni, e ha lanciato una nuova, angosciosa, corsa agli armamenti”.
Inevitabile fare un punto anche sulla situazione in Medio Oriente tra Israele ed Hamas, che sta mietendo tante vittime innocenti: “Occorre avviare subito un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile, con il pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, necessariamente in tempi ravvicinati affinché sia realmente possibile”, ha ribadito il Capo dello Stato pensando ad un 2 giugno non circoscrivibile alle sole conquiste italiane, ma memento per tutti gli ideali fondanti una politica della collaborazione libera e pacifica.