Salute, stretta sul fumo all’aperto

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È sul tavolo dei Ministro della salute Orazio Schillaci, la bozza del decreto-legge anti fumo alle fermate dei bus, treni, traghetti e anche all’aperto.
A vent’anni esatti dalla Legge Sirchia è in dirittura d’arrivo una nuova stretta per presto approdare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.
In Italia le prime leggi anti fumo sono state emanate nel 1972 con il divieto di pubblicizzare le sigarette e altri prodotti per fumatori. Successivamente la legge n. 584/1975 ha vietato di fumare sui mezzi di trasporto pubblico e in alcuni locali pubblici, a cominciare dagli ospedali. A partire dal 1991 sui pacchetti di sigarette è iniziata a comparire, a caratteri cubitali, la scritta ‘Il fumo è nocivo’, poi nel 2003 la ben nota Legge Sirchia (legge n. 3/2003), dal nome dell’allora Ministro della Salute, ha esteso lo stop al fumo a tutti i locali al chiuso aperti al pubblico.
Una modifica del 2013 ha introdotto il divieto anche nelle aree all’aperto di pertinenza delle scuole, mentre nel 2016 sono state aggiunte le pertinenze esterne delle strutture ospedaliere e non solo.
Ecco la nuova legge nello specifico:
No al fumo in presenza di donne incinte, nei parchi accanto ai giochi per bambini, come già avviene in alcune città come Verona.
Un’altra novità al vaglio è quella di eliminare le zone fumatori al chiuso nei locali pubblici in ristoranti, pub o bar e locali vari.
L’abolizione di tali aree, che si estende anche agli aeroporti, riguarderebbe anche e-cig e e prodotti del tabacco riscaldato.
Stretta in arrivo anche per la pubblicità delle sigarette elettroniche di vario tipo. Varranno infatti i rigidi paletti già imposti ai prodotti da fumo tradizionali, per i quali è vietata qualsiasi forma pubblicitaria diretta e indiretta.
Per quanto riguarda la multa per chi trasgredisce dovrebbe essere di 275 euro, ridotta del 50% se si paga entro 60 giorni. Stessa sanzione del resto prevista per chi infrange il divieto di fumo tradizionale al chiuso.
Oggi sono 12,4 milioni i fumatori nel nostro Paese e rappresentano il 24,2% della popolazione. L’aumento riguarda sia gli uomini sia le donne. Fumano più gli uomini giovani (ben il 43 per cento fra i 25 e i 44 anni) e le donne mature (il 24,5 per cento fra i 45 e i 64 anni). Gli ex fumatori sono invece il 15 per cento della popolazione.

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