Donald Trump, frontrunner repubblicano nella corsa alla Casa Bianca, domenica scorsa ha ricevuto, dal procuratore speciale Jack Smith, una lettera in cui viene indagato per le sommosse del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill per annullare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020. Una lettera che equivale ad un avviso di garanzia e che prelude, nella maggior parte dei casi, ad un’incriminazione formale e che implica la presenza davanti al giudice entro quattro giorni.
Come già successo in passato Trump e i suoi legali non hanno ancora risposto alla lettera e tutto fa pensare che non si presenterà davanti al giudice entro mercoledì.
Intanto Donald Trump ha già commentato l’accaduto scagliandosi contro Joe Biden affermando che, ancora una volta (dopo le accuse di pressioni per trovare voti favorevoli nel 2020 in Georgia), cerca di infangare il suo rivale politico numero uno. Trump si sfoga anche sul social network Truth: «Questa è una caccia alle streghe che è un’interferenza elettorale ed un uso completo e totale delle forze dell’ordine come arma politica!».
Proprio il mese scorso Donald Trump era stato incriminato per 37 capi di imputazione con l’accusa di aver trattenuto, illegalmente, centinaia di documenti riservati nella sua tenuta in Florida.
Intanto attorno all’ex presidente si sta stringendo una vera e propria morsa giudiziaria che rischia di vederlo, nei prossimi mesi, alla sbarra in più processi. In ogni caso gli avvocati hanno chiesto di iniziare i procedimenti giudiziari dopo le elezioni del 2024.




