Tentata corruzione e ricettazione per Fabrizio Corona. Un politico ed un carabiniere di Mazzara del Vallo, offrono file riservati su Matteo Messina Denaro, provanti le indagini e la cattura dell’ex latitante.
Il tentativo di vendita dei documenti segreti, è stato sventato dalle intercettazioni telefoniche a Corona.
I responsabili, Luigi Pirollo, accusato di accesso abusivo al sistema informatico e violazione del segreto d’ufficio, ed il complice, Giorgio Randazzo, accusato di ricettazione, sono agli arresti domiciliari.
Perquisita anche la casa di Corona, su cui pesa l’accusa di ricettazione. In suo possesso c’erano audio e chat scambiati tra il boss e alcune pazienti da lui conosciute in clinica durante la chemioterapia quando, ancora ricercato, usava l’identità del geometra Andrea Bonafede.
Il fotografo avrebbe poi manifestato l’intenzione di vendere i file in esclusiva. L’intercettazione principale, risale al 2 maggio scorso.
L’indagine è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. Secondo la ricostruzione dei pm, il carabiniere, in servizio al N.O.R. della Compagnia di Mazara del Vallo, si è introdotto illegalmente nel sistema informativo dell’Arma, copiando 786 file sulle indagini per la cattura del padrino, arrestato dal Ros il 16 gennaio scorso, e li ha consegnati a Randazzo, che ha poi contattato Corona per vendergli i documenti.