Cardito: il perdono di chi ha tradito ed il prezzo della dignità politica

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Cardito(NA). Ha suscitato interesse l’articolo pubblicato dalla nostra testata su Cardito, sui traditi ed i traditori, tanto da risvegliare la passione e la voglia di qualche ex penna del territorio, un ex iscritto all’albo dei giornalisti. Molte cose però non sono chiare, del resto, una peculiarità che ha sempre contraddistinto l’ex penna, quello ben rodato negli anni, la solita estorsione a mezzo stampa, ma andiamo sui contenuti. Nel precedente articolo si analizzava l’andamento altalenante del Consigliere Marco Mazza che di certo non dovrebbe avere bisogno di avvocati difensori, visto che di professione lo stesso Mazza è un rinomato avvocato, ma probabilmente è rimasto ancora ai messaggini Whatsapp, ai post sui social, dimenticando, forse volutamente che esiste anche la stampa, quella che lo invita a replicare, a dibattere, a metterci la faccia, ovviamente nascondersi dietro un post, armandosi di demagogia e filosofia è molto più facile.

Al Consigliere Mazza, ricordiamo nuovamente che quello pubblicato ieri è la verità, correndo il rischio di essere soverchi e ridondanti ribadiamo quanto detto: negli ultimi consigli comunali, Marco Mazza, quello che si presentava ai confronti elettorali con il pupazzo, schernendo il sindaco uscente Giuseppe Cirillo, quello che doveva rappresentare il cambio di rotta, la discontinuità, quello che con la sua lista civica “Cardito Comunità” diventata ormai “Cardito Carità” non è riuscito nemmeno a racimolare 16 nomi (si presentò con 14 candidati nel 2020), sostenuto dal Psi e dall’altra civica “Cardito Valore Comune”, oggi non solo tradisce il patto con gli elettori, latita nella commissione trasparenza e addirittura rinnega chi lo ha sostenuto, attraverso un supporto stampa che negli anni è stato foraggiato proprio dai “barriani” e che a sua volta ha supportato economicamente chi oggi si cela dietro la “non firma”.

Mazza dovrebbe firmare ad occhi chiusi una ipotetica mozione di sfiducia al sindaco in carica, ma i berlusconiani sono troppo lungimiranti, così come i “barriani” e certamente non si rivolgeranno a lui per spedire a casa Cirillo; mettere fine a questa consiliatura è solo un atto d’amore nei confronti di una città seppellita dal cemento e mortificata da una classe dirigente che fa letteralmente rimpiangere i politici di un tempo.

Perché uscire fuori traccia attaccando i “barriani” ed i Consiglieri di Forza Italia? Aveva ragione Lev Tolstoj quando scriveva che – un alleato deve essere sorvegliato proprio come un nemico – .  La “non firma” che difende a spada tratta l’indifendibile, ovvero Mazza, perché non analizza con onestà intellettuale l’operato di Marco Mazza in questi tre anni? Ci siamo come sempre limitati a raccontare i fatti; che Mazza si sia astenuto sulla votazione del bilancio previsionale è la verità, come il suo abdicare l’aula sul puc e mantenere il numero legale nell’ultimo Consiglio votando a favore della pace fiscale, si chiede poi ai forzisti di prendere una posizione chiara e netta, quando è lo stesso Mazza che con viltà suprema ha paura di uscire dalla testuggine e dichiararsi apertamente alleato di Giuseppe Cirillo (mazza e cucchiaia come nel 2015, ndr)

Infine, alla “non firma” che attende di essere sovvenzionato alle prossime elezioni di Crispano, Caivano e forse Cardito, ricordiamo che chi scrive, non ha mai chiesto incarichi sugli Enti, non ha mai estorto denaro attraverso il mezzo stampa, non ha mai fatto parte degli organismi interni di valutazione, non si è mai prostrato al politico di turno, non è mai stato condannato per diffamazione, ha sempre mantenuto la barra diritta, perché la verità è un proiettile che colpisce sempre e soprattutto, ha sempre fatto il giornalista, a testa alta, con il cielo terso e con il mare in tempesta, da grandi si dovrebbe maturare, c’è chi perde i capelli e chi li lascia crescere.

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