Frattamaggiore, il segretario del Pd e staffista del sindaco alimenta la faida interna

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Frattamaggiore(NA). La politica è in vacanza ma il sindaco Marco Antonio Del Prete continua a tessere le fila per approvare un altro Pua legato ad un centro sportivo non solo sponsorizzato dal Pd, ma tra gruppo consiliare e assessori vi sono di quell’atto interessi imprenditoriali, tecnici e di business diretti che rischiano di far scoppiare definitivamente il partito. Il clima nel Pd è rovente; da un lato, c’è chi si preoccupa di non far passare quel partito come un semplice comitato d’affari, dove non contano regole e dove non conta nemmeno io deliberato della sezione. Dall’altra parte c’è l’anomalia di un segretario imposto dal sindaco che risponde al nome di Andrea Saviano, stagista di Del Prete al Comune, suo factotum e autista. Spesso sui grandi temi, il gruppo consiliare e il gruppo dirigente si riunisce e stabilisce una linea. Il sindaco nelle istituzioni fa l’esatto opposto e il segretario Saviano non può parlare perché resta uno stile fiato del primo cittadino e se si ribella perde incarico e stipendio. E in questo corto circuito il Pd in città sta collezionando figuracce ed anche un’etichetta che non fa i ore alla comunità democratica e a quelli che coi business non hanno nulla a che vedere. Il consigliere Nello Rossi ha sollevato questo caso, spiegando che non è possibile che il Pd tracci una linea e il sindaco del Pd faccia cose diverse e soprattutto è ancora più sconcertante che il segretario non possa avere la libertà di assumere una posizione a tutela della sezione e del deliberato del partito perché se contesta il sindaco perde l’incarico. Una barzelletta, un teatrino che i vertici napoletani non possono avallare se esiste ancora un pizzico di politica nel Pd.

Addirittura il buon Saviano, per tentare di censurare Nello Rossi ha sollecitato il segretario provinciale Giuseppe annunziata che a questo punto deve approfondire la questione è scegliere da che parte stare. E nessuno pensa che i vertici del Pd possano scegliere la linea degli affari e della tutela dello stipendio del segretario a danno della sezione e della rappresentanza della legalità e degli interessi collettivi.

Come si può spiegare ad un partito che bisogna ritardare l’approvazione del Puc per consentire l’approvazione in giunta di un Pua dove per approvarlo l’assessore del Pd deve uscire dalla giunta oppure deve essere sostituito perché ci sono interessi imprenditoriali familiari diretti e come se non bastasse nel gruppo consiliare su quei terreni c’è chi spinge perché ha interessi professionali. E per farlo, si sta pensando di cambiare l’esecutivo di fresca nomina. Insomma, si cambia la giunta rispetto ai business da consumare nonostante nel Pd è passata la linea di fermare questi provvedimenti singoli per approvare prima il Puc e poi all’interno di un’idea complessiva di sviluppo decidere cosa fare e quali progetti premiare rispetto alla loro compatibilità col disegno della città da realizzare.
Invece il segretario factotum di Del Prete avendo torto sui contenuti chiede a Napoli di censurare coloro che si battono per la legalità e niente dice su scandali e inchieste della magistratura che pure coinvolgono esponenti di spicco del Pd di Frattamaggiore senza dimenticare l’inchiesta che riguarda l’ombra dei casalesi sugli appalti nelle politiche sociali.

La Procura ha ricostruito uno spaccato da brividi ma il segretario del Pd non ha speso una parola su questi temi, come se non fosse accaduto nulla, come se le parole della Procura fossero parole al vento. Una parte del Pd non vuole che si partecipi, non vuole che la politica definisca la linea e sempre quella parte non parla di camorra e nemmeno di affari. E cerca di bussare alla porta del provinciale per far prevalere il questo principi. Dimenticando che si può soffocare il locale ma ci sono sempre esponenti della commissione Antimafia che stanno accendendo i riflettori e a breve potrebbero esserci risvolti eclatanti sul “caso Frattamaggiore” perché se si iniziano ad analizzare atti e vicende giudiziarie in corso emergerebbe uno spaccato che i vertici napoletani non possono fingere di non vedere. Anche rispetto alla complicità di una finta opposizione che giustifica l’atteggiamento silente con argomenti da brividi, sulla bocca di tutti. E dai prossimi atti potrebbero arrivare coincidenze e conferme clamorose.

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