Il nostro non sarà il “Paese delle meraviglie”, come quello raccontato dal tema di compleanno della piccola Ginevra Giambruno, ma ha una cosa in comune con lo scatto social postato ieri da Giorgia Meloni: la stessa donna chiamata ad essere guida di un Paese e di una famiglia.
Siamo abituati a vederla con l’espressione corrucciata e battagliera, in prima linea in tutte le questioni “calde” dell’Italia, eppure ieri, sui social della premier, i suoi tratti somatici si sono improvvisamente addolciti, riappacificati, tra le braccia della figlia che definisce “fragolina”, per la quale ha esibito un sorriso disteso che ha coinvolto anche gli occhi.
“Sono Giorgia, sono una madre e sono italiana”, diceva in un noto claim poi diventato addirittura filastrocca sarcastica in suo onore. In queste parole c’è però tutta la rivendicazione dell’identità naturale della donna, la maternità, che non esclude il senso di responsabilità ad ampio raggio.
La presidente del Consiglio Consiglio, seppur tra mille polemiche, riesce a coniugare i due ruoli di madre e leader statale. Incastra i suoi impegni tra Cdm, viaggi diplomatici e missioni politiche, oltre che familiari.
Dopo il compleanno della figlia festeggiato ieri a Roma, la premier ha incontrato a Lampedusa Ursula von der Leyen per dimostrare all’Europa la necessità di un intervento imminente sulla questione migranti.
Per i sette anni della sua bambina, ha però scritto parole che potrebbero essere sintesi di un auspicio più ampio, non solo per la piccola, ma per la nazione intera.
“Hai scelto come tema della tua festa di compleanno Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel tuo cammino, Gì, come in quello di ognuno, ci saranno giorni belli e giorni difficili. Vittorie e sconfitte, lacrime, risate, emozioni, paure. Ma ricorda che il mondo, e la vita, sono pieni di meraviglie per chi sa guardare oltre l’apparenza. Ci sono meraviglie ovunque, nelle cose apparentemente banali, nei momenti in cui non te lo aspetti, perfino nelle difficoltà possono nascondersi delle piccole meraviglie. Devi cercarle con il cuore, non con gli occhi. Auguri di una vita meravigliosa, fragolina”.
In attesa di portarla con sè nel secondo viaggio a New York, la premier ribadisce la scelta di condividere gli spostamenti di Stato con la famiglia: “E’ l’unico modo che ho per riuscire a vederla”.
Lasciando da parte tutte le responsabilità politiche, le promesse mantenute o disattese, i disappunti che la sua carica può generare, Giorgia Meloni resta una madre come tante: fa fatica per abbracciare la figlia proprio per non deludere il suo “Capo”, fatto di 58milioni e 851mila abitanti; vive con i sensi di colpa di non poter avere molto tempo per educarla, nonostante i grandi mezzi economici di cui ha disposizione e convive con l’interrogativo di essere un buon esempio per il futuro della piccola.
Dietro lo scatto social che ieri ha raccolto molti consensi, Meloni ha mostrato il suo lato più comune, che dovrebbe essere avulso dal giudizio, in quanto pubblico e privato non devono per forza finire insieme nel mirino del sacrificio della notorietà.
Restando in tema Alice in Wonderland, da lei sui social citato, immaginiamo allora Giorgia Meloni perennemente al bivio sulla strada che la divide tra la scelta giusta e quella sbagliata, assorta nella continua domanda che Alice stessa rivolge allo Stregatto: “Che strada devo prendere?”. In questo interrogativo c’è il senso di responsabilità ed il peso ad esso annesso che la Giorgia più intima vive ogni giorno come madre e come leader.