Impegno importante per Papa Francesco, che ha presieduto al Palais du Pharo di Marsiglia, la Sessione Conclusiva degli Incontri sul Mediterraneo, in programma dal 18 al 24 settembre.
Il pontefice accolto dal presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, e dal sindaco della città Benoit Payan, dopo aver ricevuto doni da alcuni bambini, ha tenuto il suo discorso centrato sull’accoglienza dei migranti e sulla sfida del Mediterraneo.
“Nell’odierno mare dei conflitti, siamo qui per valorizzare il contributo del Mediterraneo, perchè torni a essere laboratorio di pace, perchè questa è la sua vocazione, essere luogo dove Paesi e realtà diverse si incontrino sulla base dell’umanità che tutti condividiamo, non delle ideologie che contrappongono”, ha sottolineato il Pontefice.

“Occorre ripartire dal grido spesso silenzioso degli ultimi non dai primi della classe che, pur stando bene, alzano la voce, perchè sono volti, non numeri. C’è un grido di dolore che più di tutti risuona, e che sta tramutando il mare nostrum in mare mortuum, il Mediterraneo da culla della civiltà a tomba della dignità. è il grido soffocato dei fratelli e delle sorelle migranti”, ha aggiunto il Papa.
Da Marsiglia, grande porta di accoglienza grazie al suo porto, il Pontefice sottolinea la negatività di una narrazione sbagliata sul problema migranti: “Si parla di ‘invasione’ ed ‘emergenza’, ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca accoglienza, cerca vita”.
La soluzione per il Papa non è respingere chi cerca aiuto, ma assicurare, ognuno secondo le proprie possibilità, un numero di ingressi regolari e legali.
“Dire ‘basta’, invece, è chiudere gli occhi; tentare ora di salvare sè stessi si tramuterà in tragedia domani, quando le future generazioni ci ringrazieranno se avremo saputo creare le condizioni per un’imprescindibile integrazione, mentre ci incolperanno se avremo favorito soltanto sterili assimilazioni”.
Da sempre sostenitore dell’integrazione, Papa Francesco auspica una assimilazione per niente rigida, che non tiene conto delle differenze e non resta indifferente alle sofferenze.