Ha preso avvio ieri a Davos, cittadina delle Alpi svizzere nel Cantone dei Grigioni, la 54esima edizione del World Economic Forum di Davos, l’evento che riunisce oltre 2.800 protagonisti della politica internazionale, del mondo degli affari e della finanza, delle organizzazioni internazionali e attivisti provenienti da 120 Paesi.
Il tema di quest’anno è “Ricostruire la fiducia” con un’attenzione particolare ai conflitti che rischiano di minare la ripresa economica, a cominciare dalla guerra tra Hamas e Israele, la guerra in Ucraina e la crisi nel Mar Rosso.
I capi di Stato e di governo sono una sessantina tra cui il premier cinese Li Qiang, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ma anche il nuovo presidente dell’Argentina, Javier Milei, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oltre al premier spagnolo Pedro Sanchez e al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. In rappresentanza dell’Italia, invece, sarà presente nella giornata di mercoledì il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che prenderà parte ad una cena dedicata all’ ”Europa di domani”.
Il forum, che si concluderà nella giornata di venerdì 19 gennaio, tratterà diversi temi tra cui il clima, l’inquinamento, le migrazioni e la crescita economica, ma anche quelli più recenti come l’intelligenza artificiale.
Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum spiega così il tema dell’edizione in corso “Ricostruire la fiducia”: “Ci troviamo di fronte a un mondo fratturato e con crescenti divari sociali, che portano a un’incertezza e un pessimismo pervasivi. Dobbiamo quindi ricostruire la fiducia nel nostro futuro andando oltre la gestione della crisi, esaminando le cause profonde dei problemi attuali e costruendo insieme un futuro più promettente”.
