Il 2024 comincia con alcune riflessioni: siamo pronti per i cambiamenti, ma soprattutto sappiamo riconoscere una provocazione?
Gino Sorbillo, vulcano di idee, con intraprendenza e tenacia è divenuto il simbolo del rinascimento partenopeo, deliziando con la sua maestria, i palati di turisti da tutto il mondo. Quale ambasciatore della pizza napoletana nel globo, ha provocatoriamente lanciato un prodotto, notoriamente famoso in altre parti del mondo, invitando i commensali ad assaggiare tale diversità: la pizza all’ananas. Ed è stata subito polemica!
La neofobia, composto di “neo” e “fobia, indica la paura del nuovo, l’avversione verso ciò che implica un cambiamento, ed il timore di sperimentare situazioni nuove.
Tale problematica si estende dalla vita privata a quella sociale; dal linguaggio, all’alimentazione; dalla cultura alla moda.
Vera Gheno, linguista e saggista, definisce il tutto come “il fastidio, la paura, il sospetto dell’arrivo del nuovo”.
Restando nell’ambito dell’alimentazione, è interessante notare come ci si ritrovi in età fanciullesca, dinanzi ad un piatto nuovo.
È risaputo che i bimbi, qualsiasi piatto “diverso” dal solito venga loro proposto, recepiscano un’istantanea riluttanza.
Subiamo costantemente i condizionamenti sociali, e a tal proposito, per testarne gli effetti, nel 1967 alcuni scienziati chiusero delle scimmie in una gabbia con una scala con in cima delle banane. Quando una scimmia saliva per prendere il cibo, un getto di acqua fredda la scoraggiava a proseguire.
Le scimmie ci provavano più volte, ma l’acqua fredda che sopraggiungeva appena salivano sulla scala, le portò a desistere anche quando il getto d’acqua fu fermato e avrebbero potuto prendere le banane.
Si erano abituate nell’associare la punizione inflitta a loro, salendo la scala mentre gli veniva addosso un getto d’acqua.
Accadde che furono inserite nuove scimmie nella gabbia, ed esse prive di condizionamenti, tentarono di salire sulla scala ma, ad ogni tentativo, furono fermate e picchiate dalle scimmie condizionate in precedenza.
Gino Sorbillo, esperto di marketing e comunicazione, oltre ad essere un eccellente pizzaiolo, non ha fatto altro che unire una masnada di persone, tutte d’accordo sul fatto che la frutta non debba essere inserita sul disco di pizza.
Giustamente, da contraltare hanno risposto coloro i quali, essendo aperti a nuove ricette culinarie, hanno dibattuto: “Perché mai dovremmo mangiare il gelato fritto nei ristoranti cinesi?”
Oppure, per quale motivo, dovremmo pensare di trovare gradevole la melanzana al cioccolato, piatto tipico della costiera amalfitana?
Tra l’altro, Gino ci ha tenuto a precisare che la sua pizza all’ananas non è frutto di una commistione di ingredienti buttati lì a caso, bensì, di accurate sperimentazioni tra componenti gastronomiche.
Non resta altro che “trovare il coraggio” di fare un salto in Via dei Tribunali a Napoli e scoprire se davvero la pizza all’ananas risulti appetibile.
Pizza con l’ananas, il “trappolone” di Sorbillo è servito
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