Passo storico compiuto dalla Germania verso un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata con l’approvazione della settimana corta di quattro giorni.
Nei giorni scorsi, infatti, il paese guidato da Olaf Scholz, ha annunciato l’avvio di una sperimentazione che consentirà ai dipendenti di 45 aziende di lavorare un giorno in meno alla settimana a parità di retribuzione. Progetti simili, già in passato, sono stati lanciati anche da Spagna, Islanda, Svezia, Finlandia e Regno Unito dimostrando una costante crescita del trend.
Stando alle stime dell’Istat una riduzione dell’orario lavorativo potrebbe incidere positivamente sull’attività delle imprese poiché si segnala che la produttività diminuisce dello 0,7% con l’aumento delle ore di lavoro. Secondo gli esperti, dunque, la settimana corta non solo aumenterebbe la produttività ma aiuterebbe anche la salute mentale dei dipendenti consentendo loro una più equa distribuzione del tempo tra vita privata e lavoro.
In Italia, invece, non è mai stata approvata una modifica legislativa che consentisse una sperimentazione su larga scala della famigerata “settimana corta” ma il numero di aziende che scelgono di sperimentarla aumenta di anno in anno tra cui Intesa San Paolo, Lamborghini e EssilorLuxottica.