Fioriscono le emozioni al Teatro Lendi di Sant’Arpino a Caserta in occasione dell’ultimo spettacolo scritto e diretto dal maestro Crescenzo Autieri, “Il Giardino Giapponese”, andato in scena sabato 10 e domenica 11 febbraio con due sold-out.
Lo spettacolo, definito dallo stesso Autieri ai nostri microfoni “un dinosauro” per il gran numero di attori coinvolti (oltre 75) e la scenografia imponente, ci ha però ricordato che se i dinosauri sono estinti la bellezza e l’arte, per fortuna, non si estingueranno mai fino a quando ci saranno sognatori coraggiosi in grado di fare i conti con se stessi e con il mondo.
“Il Giardino Giapponese”, opera metateatrale in due atti, è un’opera profonda, intimista e dal taglio autobiografico, uno spettacolo onirico in cui il maestro Autieri, torna a giocare con estrema maestria con la narrazione alternando sul palcoscenico il passato vissuto dal protagonista Enzuccio nella sartoria paterna e il presente o meglio, un momento di stasi del tempo presente, che si caratterizza come un sogno lucido dove il protagonista ormai adulto deve affrontare i fantasmi della realtà che “stracciano i suoi sogni”.
Un’opera coraggiosa per la capacità di mettersi a nudo e di compiere un viaggio profondo all’interno del sé dove il Giappone è un’isola all’interno della propria anima che si può raggiungere solo spiegando le vele della fantasia e della creatività. E se in alcuni periodi il giardino interiore sembra essere stato abbandonato e abitato solo da Nuvola, musa creatrice ed eterna custode del giardino, per rimettere in moto le vele della fantasia è necessario, proprio come fanno i salmoni, ritornare alla fonte e nuotare controcorrente, varcare le porte della realtà e rimmergersi nella vita vera, seppur dolorosa, per rimettere a posto tutti i tasselli e tornare a poter solcare gli oceani con il proprio veliero, il mezzo di trasporto più potente che ci possa essere in quanto costruito con l’amore paterno. E se i sogni di Marchesino, padre di Enzuccio, erano diversi dai suoi conservano però la stessa intensità e la stessa capacità di non arrendersi difronte alla realtà.
“Il giardino giapponese”, isola del sognatore autore, racchiude al suo interno momenti ricchi di emozioni che vengono amplificate da un sublime gioco di luci e accompagnate da musiche scelte con maestria: da Gino Paoli, Caterina Caselli, Claudio Baglioni, Pino Daniele al più contemporaneo Mr. Rain che con la sua “Supereroi” accompagna un momento di altissima poesia.
Sul palco del Teatro Lendi anche un vero e proprio esercito di bambini che con la loro bellezza, delicatezza e, soprattutto, con la potenza dei loro sogni riescono a sconfiggere le tre declinazioni oniriche del reale.
Ad accompagnare il maestro Crescenzo Autieri in questa “follia” super riuscita alcuni volti noti della sua compagnia come Domenico Palmiero, Antonio Aversano, Francesca Franzese, Michele Sparaco, Laura Fabozzi e tanti altri che hanno dimostrato, ancora una volta, che se si sale insieme sul veliero della creatività e si spiegano le vele del cuore in Giappone ci si può arrivare anche tra i muri di un teatro.


