L’Eurovision Song Contest si avvicina e mentre gli attivisti continuano a chiedere l’esclusione di Israele dalla famosissima competizione canora, a causa della guerra in corso a Gaza, l’Unione europea di radiodiffusione (Ebu) resta ferma sulla partecipazione del Paese.
Gli organizzatori della 68° edizione del festival, però, si stanno opponendo alla canzone che Israele vorrebbe portare in gara a Malmö eseguita da Eden Golan, e scritta a quattro mani da Avi Ohion e Keren Golan, dal titolo “October Rain” (Pioggia di ottobre) presentata, però, anche insieme ad una seconda canzone alternativa.
Da una prima lettura del testo, così come riporta il quotidiano Israel Hayom, la canzone, interamente in lingua inglese ad eccezione di due versi in ebraico, dovrebbe fare riferimento alla strage del 7 ottobre compiuta dai miliziani di Hamas.
Le regole ufficiali del concorso, però, vietano qualsiasi riferimento politico nei testi delle canzoni in gara e anche l’Ebu ha ritenuto la canzone in questione “politica” e quindi non idonea. Tra le parole che compaiono nel testo di “October Rain” la più controversa è “fiori”, termine con cui gli israeliani chiamo i soldati che stanno combattendo nella Striscia.
Mentre va avanti il dialogo tra l’Ebu e Israele sulla canzone da portare in gara, quest’ultima verrà presentata ufficialmente durante una trasmissione televisiva il prossimo mese.