Pasqua, festa di primavera tra sacro e profano in tutta Europa

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La festa del passaggio, dall’aramaico Pesach è interamente associata al plenilunio di primavera, e religiosamente legata al passaggio di Israele per il mar Rosso, dalla schiavitù d’Egitto alla libertà. Pasqua conserva dunque una duplice simbologia in cui sacro e profano si ricollegano.

La datazione della festività determinò controversie fra le Chiese d’Oriente e d’Occidente, composte rispettivamente da ebrei convertiti che la celebravano dopo la Pasqua ebraica, il 14 Nisan, primo mese dell’anno ebraico, in giorni diversi della settimana. Fu il Concilio di Nicea del 325 a far adottare il rito Occidentale, fissandola nella domenica che seguiva il plenilunio di primavera, denominandola Pasqua bassa o alta, a secondo del periodo in cui capitava tra marzo ed aprile.
Ad essa furono legate le celebrazioni di Quaresima, Settimana Santa, Ascensione e Pentecoste. 

I SIMBOLI PASQUALI

I primi cristiani iniziarono a decorare uova dipingendole di rosso, per ricordare il sangue di Cristo. Le decorazioni consistevano in croci o altri simboli ortodossi. L’uovo era associato alla vita paragonabile alla rinascita del Cristo. La Quaresima, periodo di quaranta giorni prima della festività, propugnava digiuno e all’astinenza dalla carne e dalle uova.
Poichè nonostante questo le galline continuavano a depositare uova, i primi cristiani decisero di decorare il surplus che non potevano mangiare. Dopo aver bollito le uova per farle indurire, usavano colori e simboli sacri.

Molto più tardi, per superare l’imbarazzo del divieto di alcuni cibi in periodo quaresimale, si pensò di porre in tavola la colomba, altro simbolo pasquale. Si racconta che molto probabilmente, la tradizione della colomba fosse legata a San Colombano, celebre monaco irlandese che fondò in Italia il monastero di Bobbio.

Giunto ad un pranzo di corte dei sovrani longobardi, vide che la regina Teodolinda  fece preparare una montagna di carni, ma non intendendo trasgredire l’astensione quaresimale,
il monaco accettò di consumare il pasto. Quando impose le mani per benedire il banchetto però, i piatti di carne si trasformarono in colombe di pane.

PASQUA IN EUROPA

Ogni luogo celebra la Pasqua a proprio modo. In Francia tutto è affidato al suono delle campane che restano silenziose dal Venerdì Santo fino alla domenica di Pasqua. I bambini sanno che “le campane siano volate a Roma”, e la mattina di Pasqua corrono alla finestra per vederle volare di ritorno a casa, ma al loro posto troveranno uova di cioccolato.

In Inghilterra il Giovedì Santo è dedicato ad atti di carità; il Venerdì Santo, invece, c’è l’usanza di preparare dolci a forma di croce con cannella ed uvetta, per ricordare appunto la passione di Cristo.

In Germania proliferano i coniglietti che abbelliscono con uova e fiori i giardini di casa. Il giorno di Pasqua si svolge la caccia alle uova nascoste dai genitori in casa o in giardino; usanza replicata anche in Olanda. Nella zona settentrionale della Germania i fuochi di Pasqua, accesi con rami di legno, accolgono le celebrazioni pasquali.

In Spagna, la centralità delle celebrazioni pasquali avviene durante la Domenica delle Palme, con i “palmons”, rami interi di palme, portati in chiesa per la benedizione, da decorare con dolci o rosari di zucchero, per poi essere riportati a casa al fine di proteggerla dagli spiriti maligni.

In Svezia, durante la Settimana Santa che precede la domenica di Pasqua, i bambini girano per le strade vestiti da streghe, per ricordare come la resurrezione di Cristo abbia scacciato la paura dal mondo.

In Danimarca a Pasqua tutto si colora di giallo, tinta del grano maturo e della primavera, mentre in Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, durante la Pasqua i giovani celebrano il rito della fertilità spruzzando acqua di sorgente sulle ragazze.


Pina Stendardo
Pina Stendardo
Giornalista attenta ai fermenti quotidiani, raccontati con umanità. Convinta che scrivere sia un atto d’amore e responsabilità, ama divulgare il bello dell’Arte e del sociale, proponendo una narrazione alternativa sullo spaccato culturale.

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