Accusa di corruzione e domiciliari per Giovanni Toti. Il Governatore della Liguria è stato arrestato a seguito di indagini della Guardia di Finanza condotte su un doppio filone. Gli si contesta la corruzione ambientale, corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio e promesse elettorali. I guai giudiziari si abbattono sulla maggioranza di centrodestra in testa alla Regione ligure dal 2015. A lui sono legati altri due arresti: quello dell’ex presidente dell’Autorità Portuale di GenovaPaolo Emilio Signorini, e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, ex presidente dei club calcistici Genoa e Livorno. Sequestrati beni di circa 570mila euro. L’ordinanza è stata notificata a Toti in un hotel di Sanremo. Doveva presenziare a una conferenza stampa con Flavio Briatore per il “Twiga” a Ventimiglia.
Aldo e Roberto Spinelli sono accusati di aver finanziato con un totale di 74.100 euro il comitato elettorale di Toti in cambio di favori imprenditoriali.
In ballo finanziamenti per il risultato elettorale del governatore, coinvolgendo anche la catena Esselunga, grande sostenitore del centrodestra ligure. Il reato di corruzione e voti di scambio coinvolge anche Cozzani, ex sindaco di Porto Venere e braccio destro di Toti. Anche lui è stato sottoposto agli arresti domiciliari. L’indagine si allarga in seconda battuta, alla prospettiva del voto mafioso con pacchetti di voti per le regionali.
Il dato potrebbe essere confermato dall’inaspettato boom di voti che ha travolto Toti alle elezioni con il 22% di preferenze rispetto ai suoi competitors. Dietro ci sarebbero state garanzie di associarti al clan mafioso nisseno dei Cammarata. A Cozzani è contestato il reato di corruzione elettorale con aggravante mafiosa, mentre a Toti quello di promesse elettorali. Per gli inquirenti nel 2020 entrambi avrebbero promesso posti di lavoro ed un alloggio di edilizia popolare.
Accusato di corruzione elettorale con aggravante mafiosa anche Venanzio Maurici, sindacalista della Cgil. Sarebbe stato “referente genovese” del clan Cammarata, ed avrebbe accettato la promessa di voto in cambio di un posto di lavoro in favore del compagno convivente della figlia.