A 46 anni dalla sua introduzione, la legge 194 sull’aborto gode di un ampio sostegno in Italia, con il 75% degli italiani che si dichiara favorevole all’interruzione volontaria di gravidanza. Questo è quanto emerge da un’indagine condotta da SWG per l’Associazione Luca Coscioni, in occasione dell’anniversario della legge.
I dati del sondaggio mostrano un’Italia che si conferma progressista su questo tema, con una netta maggioranza che ritiene che l’aborto debba essere una scelta libera e accessibile per le donne. Tuttavia, emerge anche la richiesta di un miglioramento della legge 194, con un 68% degli intervistati che la ritiene necessitosa di modifiche.
“I risultati del sondaggio confermano che l’aborto è un diritto acquisito per la maggioranza degli italiani”, ha dichiarato Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. “Tuttavia, è altrettanto chiaro che la legge 194 ha bisogno di essere aggiornata per rispondere alle nuove esigenze delle donne e per garantire un accesso uniforme al servizio su tutto il territorio nazionale”.
Tra i punti da migliorare più frequentemente citati dai partecipanti al sondaggio ci sono: l’eliminazione dell’obbligo di obiezione di coscienza per i medici, che ancora oggi rappresenta un ostacolo concreto all’accesso all’aborto in alcune zone del paese e il potenziamento dei consultori familiari, per garantire un maggiore supporto alle donne che si trovano ad affrontare una gravidanza indesiderata.
In un momento in cui i diritti riproduttivi delle donne sono messi a repentaglio in diverse parti del mondo, l‘Italia ha il dovere di difendere e rafforzare la propria legge sull’aborto, garantendo alle donne il diritto di autodeterminarsi in materia di salute sessuale e riproduttiva.
Dai dati emerge che il sostegno all’aborto è più alto tra le donne (81%) che tra gli uomini (69%).
Il consenso alla legge 194, inoltre, è maggiore tra i giovani (84% tra i 18-24enni) che tra gli anziani (63% tra gli over 65enni).
Le regioni con la più alta percentuale di favorevoli all’aborto sono quelle del Nord-Est (82%) e del Centro (79%), mentre le più basse si registrano nel Sud (67%) e nelle Isole (64%).