Secondo un recente studio di Accenture, intitolato “Strategie per la valorizzazione del brand Italia e del Sistema Paese”, l’intelligenza artificiale (AI) ha il potenziale per iniettare un valore aggiunto di circa 80 miliardi di euro entro il 2030 nei settori chiave del Made in Italy.
Questo studio, presentato in occasione del XX Forum di Comitato Leonardo, evidenzia come l‘AI possa diventare un fattore determinante per la crescita e la competitività delle imprese italiane, soprattutto in settori come il tessile-abbigliamento, alimentari e bevande, legno-arredo, nautica, ceramica ed orefificeria. Questi settori, già fortemente orientati all’export (con oltre il 50% della produzione complessiva contro il 35% degli altri settori manifatturieri), possono beneficiare enormemente dell’adozione di tecnologie AI in svariati ambiti, tra cui: ricerca e sviluppo, design e prototipazione, produzione, catena di approvvigionamento, marketing e vendite e customer service
L’AI generativa, in particolare, rappresenta un’opportunità unica per le imprese italiane di differenziarsi ulteriormente sui mercati internazionali, creando prodotti e servizi ancora più personalizzati, esclusivi e di alta qualità.
Tuttavia, lo studio sottolinea anche come solo il 5% delle imprese italiane abbia già avviato progetti concreti di AI. Investire in formazione, infrastrutture e ricerca, dunque, è fondamentale per creare un ecosistema favorevole all’adozione dell’AI e per consentire alle imprese italiane di cogliere appieno i benefici di questa rivoluzione tecnologica.
L’intelligenza artificiale rappresenta un’occasione straordinaria per il Made in Italy di rafforzare la sua leadership globale e di accelerare la sua crescita.


