La politica programmatica europea per il Movimento cinque stelle parte dei paesi in conflitto, chiedendo all’Unione Europea una posizione più netta rispetto all’export di armi. È proprio sugli esteri che si focalizza il programma Ue del partito guidato da Giuseppe Conte, il quale sottolinea come l’unione continua ad essere il secondo esportatore di armi a livello mondiale anche verso paesi che dovrebbero essere esclusi, in quanto il rispettosi della posizione comune.
Per questo il Movimento cinque stelle caldeggia l’allargamento dell’Unione ma sostiene che la sua evoluzione non possa inglobare tutti i paesi. All’Europa serve un Commissario per la pace, soprattutto alla luce del conflitto in Medioriente, per cui il partito chiede la soluzione dei due Stati e dei due popoli con un cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Da qui deriva l’importante ruolo che il Mediterraneo, in termini di sicurezza e prosperità, deve assumere a causa della situazione vigente con la Russia, e del crescente ruolo della Cina. Ne consegue un impatto economico che dovrebbe far destinare lo 0,7% del Pil di tutti gli Stati membri alla cooperazione per lo sviluppo in attività di microcredito, così da superare anche la sudditanza che si ha nei confronti della Cina con la quale bisognerebbe perseguire dialogo ed obiettivi comuni mediante dossier multilaterali.
Per realizzare tutto questo, secondo il M5s, sarebbe opportuno sostituire il voto all’unanimità con quello di maggioranza dando così al Parlamento europeo diritto di iniziativa legislativa. Anche l’azione referendaria abrogativa a livello europeo sarebbe auspicabile così che cittadini di un terzo degli Stati membri possano chiedere di abrogare un atto giuridico con il raggiungimento del quorum del 25% ed il controllo amministrativo da affidare alla Corte di giustizia.
Conte propone con i suoi, una sede unica per il Parlamento europeo e maggiore trasparenza sulle decisioni assunte da un punto di vista governativo in diverse occasioni, determinante insieme ad una riforma dei trattati a seguito della quale la sede unica del Parlamento europeo potrebbe porsi a Bruxelles.
L’elogio della democrazia diretta potrebbe passare attraverso l’iniziativa dei cittadini europei con l’ICE, strumento importante per garantire la partecipazione democratica all’Unione Europea. E’ già stato usato in 100 occasioni, ma solo il 10% della sua fattibilità ha portato al quorum richiesto.
Il programma del Movimento tende ad essere più filantropico, incentivando una unione dei diritti con una carta di diritti fondamentali dell’Ue che riapre il discorso sull’esistenza di uno Stato di diritto con un sistema giudiziario indipendente, a cui cittadini possono avere accesso per essere tutelati.
Il partito non dimentica il tema della famiglia; per questo sottolinea la fondamentale necessità di iniziare adozioni internazionali e affido dei minori per rafforzare così legami etici ed incoraggiare buone pratiche tre paesi membri dell’Unione Europea. Questo significa dover educare culturalmente, anche al supporto emotivo e all’integrazione, famiglie e minori coinvolte nel percorso adottivo.
Dal punto di vista economico si dice no ai paradisi fiscali, ricercando una finanza etica e sostenibile che presuppone fare impresa con tassonomia ambientale migliorativa.
La terza via da cui non si può prescindere è quella della gestione dei flussi migratori da risolvere offrendo vie legali sicure a chi vuole esercitare il diritto di asilo in Europa. A tal proposito, bisognerà tener conto delle reali capacità di accoglienza di ogni singolo paese membro dell’Ue per non sovraccaricare solo pochi Stati.
In un’ottica partecipata della politica, il partito di Conte intende così contrastare l’austerity, difendere la sanità pubblica, lottare contro la corruzione e tutelare il lavoro con l’ introduzione del salario minimo e settimana di 32 ore lavorative.